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Musica Stefania Lombardi 31 gennaio 2018 12:00 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Il cantautore dopo la fortunata esperienza del 2015, porterà in scena uno spettacolo unico nel suo genere fatto di musica e riflessioni
Dopo un 2017 costellato da numerosi riconoscimenti tra cui la Targa Tenco con “La Verità” e il disco d’oro per “A casa tutto bene”, ultimo album di inediti accolto con unanime plauso da pubblico e critica specializzata, Brunori Sas è pronto a cimentarsi con una nuova avventura teatrale.
Il cantautore dopo la fortunata esperienza del 2015, porterà in scena uno spettacolo unico nel suo genere fatto di musica e riflessioni, che si rifà allo stile del teatro-canzone e della standup comedy. Dario, insieme alla sua band, alternerà ai brani cantati intermezzi parlati, descrivendo il mondo contemporaneo col suo stile inimitabile che coniuga profondità con leggerezza, sacro con profano e lo sguardo lucido e sentimentale che caratterizza la sua poetica.
Un percorso tra il riso e il pianto, dove l’unica certezza è…l’incertezza.
Il 26 febbraio, avrete la possibilità di ammirare lo spettacolo di Brunori al Tetatro Augusteo di Napoli.
Brunori Sas è Dario Brunori, cantautore della provincia cosentina, classe 1977. Imprenditore mancato e neo-urlatore italiano, esordisce discograficamente nel 2003, con il collettivo virtuale Minuta, per cui firma tre brani in altrettante compilation tematiche.
E’ però nel 2009 che si affaccia all’universo cantautorale italiano, adottando il moniker Brunori Sas. Pubblica così il suo album d’esordio “Vol.1”: un vero e proprio canzoniere italiano, fatto di brani semplici e diretti, filtrati attraverso sonorità retrò e pieni di quell’immaginario dei ricordi dei 30enni di oggi, ossia i primi anni 90.
Il racconto è squisitamente popolare: palloni bucati e ragazzi di provincia, il mare d’inverno e le cotte d’agosto.
“A tre anni di distanza da “Vol.3 – Il cammino di Santiago in taxi”, che lo ha consacrato come uno dei migliori narratori della sua generazione, Brunori Sas torna con il quarto album di inediti.
Il disco (registrato nella casa padronale di una vecchia masseria del 1100 e prodotto artisticamente da Taketo Gohara) è musicalmente più complesso e stratificato, e si muove metaforicamente sulla tratta aerea Lamezia-Milano, quella che Brunori ha percorso spesso durante la stesura dei brani.
Il mood risente così dell’influsso più ancestrale e sanguigno dei ritmi della Calabria, così come dei suoni più freddi e sintetici della metropoli. Largo quindi alla mandole del ‘700 mischiate ai sintetizzatori a modulazione di frequenza, e alle tessiture orchestrali che si fondono con i loop e le drum machine.
Il risultato è un quadro sonoro di grande coralità, in costante equlibrio tra due mondi apparentemente vicini ma molto lontani.”
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