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Manifestazioni Redazione 02 dicembre 2019 23:39 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Gli ambienti del convento di San Vito si colorano di rosa: apre un nuovo sportello a tutela delle donne. LOCANDINA
MARIGLIANO - 2 dicembre 2019, compie una settimana di vita lo sportello di ascolto contro la violenza di genere nato presso il convento francescano di San Vito ed inaugurato lo scorso 25 novembre 2019, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Figlio della già affermata ASSOCIAZIONE MAYA, centro di accoglienza e di soccorso legale e psicologico per donne vittime di violenza, il nuovo sportello, chiamato “PUNTO DONNA”, nasce per accogliere ed offrire soccorso alle donne vittime di violenza e ai minori coinvolti nelle storie di abusi sulle proprie madri.
Nato grazie all’impegno del guardiano del Convento di San vito, Fra Giuseppe Sorrentino ofm, e alla collaborazione creatasi tra i frati minori , il terz’ordine francescano ( la fraternità di laici francescani presente a San Vito) e l’associazione anti violenza Maya , trova dimora, il nuovo centro d’ascolto, presso gli ambienti del convento francescano di San Vito siti in via Somma, in Marigliano.
Si tratta di un centro di prima accoglienza per donne vittime di violenza fisica, psicologica o anche economica nascente col desiderio di diventare porto sicuro al quale affidarsi e nel quale poter trovare soccorso psicologico anche per i propri figli, troppo spesso, vittime innocenti, anche se indirettamente, dello stesso aguzzino della propria madre.
E’ , “il punto donna”, un grosso passo in avanti compiuto nella città di Marigliano per poter dar voce a tutte quelle donne, vittime, troppo spesso silenti, dei propri partner. La vittima in genere tende a giustificare il comportamento del proprio vessatore, ricerca in se stessa una colpa da espiare, una motivo per poter spiegare, una responsabilità per poter deresponsabilizzare chi non può mai essere deresponsabilizzato. La violenza non può essere giustificata, ma la violenza ,per assurdo, viene quasi sempre giustificata. È difficile parlarne, perché è difficile coscientizzare .
Il “primo soccorso” offerto dallo sportello di ascolto rappresenta , per questo motivo, un’ enorme possibilità di ascolto per un grido, troppo spesso, sottovalutato dalle stesse forze dell’ordine o, comunque, contenuto e soffocato da un iter giudiziario lento e svilente. Tantissime ,infatti, sono le vittime che , pur avendo denunciato le vessazioni subite da un partner, hanno dovuto attendere mesi e poi mesi prima di essere allontanate dal proprio carnefice e tutelate da ogni possibile violenza, o, altrochè, “vendetta”, fisica e psicologica.
Per diffondere l’informazione e per aumentare il numero di persone in grado di accogliere la prima “apertura” di una donna vittima di violenza, l’Associazione Maya ha offerto , a quanti vogliono, una scuola di formazione per poter acquisire le competenze adatte a svolgere il delicato e indispensabile servizio della “primissima accoglienza”. Tutto in maniera assolutamente gratuita. Si cerca in questo modo di creare una rete di persone che possano farsi da tramite tra la vittima e le professioniste del centro Maya. La difficoltà più grande che incontra la lotta contro la violenza di genere è proprio la mancanza di informazione. La vittima troppo spesso non sa a chi rivolgersi e anche il “confidente casuale di turno”, generalmente un’amica, una sorella, una cugina, non sa a chi indirizzare l’oppressa.
Se vuoi puoi contattare il “Punto donna” telefonando al numero 3669980851 o puoi rivolgerti ai frati minori e alla fraternità dell’ordine francescano secolare.
Ringraziamo quanti nella nostra città, con la realizzazione di questo nobile sportello di ascolto , si sono presi cura di uno dei problemi più latenti e diffusi della nostra era. È ascoltando che si garantisce dignità ad ogni persona che grida, troppo spesso, in silenzio.
Mariacarmen Fiorenza
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