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Manifestazioni Redazione 29 dicembre 2018 23:40 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
In unÂ’epoca di e commerce e di Amazon, si auspica che il decumano major di Via Giannone possa assurgere a galleria commerciale storica.
MARIGLIANO - Ci hanno lavorato dalla passata estate, col caldo torrido, i commercianti dell’Associazione M.I.A., testardi e convinti promotori del progetto “Urban Art”, unitamente all’Amministrazione Comunale: un progetto di Street Art delle opere del nostro concittadino Costantino Sasso e di Ozon, di Massimo Longo, di Mario Casti Farina, di Sodano e di tanti altri artisti, tra cui l’architetto Maurizio Barbato, e l’artista Giulio Verdi.
Il bando è stato messo a punto anche con la collaborazione dell’arch. Nino Serpico, che ha evidenziato la necessità di avere una Commissione Paesistica e un piano del colore, che individui gli edifici da manutenere e sulla cui pelle, sul cui intonaco (la sovrintendenza per i beni Architettonici ed artistici vincola tutto ciò che ha più di 50 anni) non è possibile realizzare opere di street art.
Lo stesso architetto è stato parte della Commissione di Valutazione delle Opere, unitamente all’arch. Tino Esposito, e ai dirigenti Angelo Buonincontri, presidente, ing. Andrea Ciccarelli e il geometra Roberto Monda, sotto la vigile attenzione dell’assessore Pino Napolitano e di Antonella Uras.
Per l’Associazione dei commercianti mariglianesi M.I.A., questa è solo la prima delle iniziative per la valorizzazione del nucleo antico. A breve il progetto QR Code e il progetto Asse-Parco che aprirà il Castello Ducale alla Città. Il sogno è sempre lo stesso: il decumano Via Giannone e i cardi ad esso ortogonale, che diventino una galleria commerciale in involucri storici, i parcheggi nell’area della stazione dismessa delle FF.SS. e la realizzazione di strutture polivalenti per i giovani, per la cultura, per il tempo libero, per la ristorazione là dove ora un’area grande come lo stadio san Paolo, viene assurdamente utilizzata mezza volta a settimana per la fiera. Complimenti ai commercianti e agli autori delle opere:
Costantino Sasso: “La rinascita”
Il primo tatuaggio nella cultura maori è il moko: una dimostrazione di valore e coraggio, un rito di passaggio dall’infanzia all’età adulta, un rito sacro che rappresenta la rinascita spirituale. Di estrema importanza è il posizionamento dei tatuaggi maori, in quanto alcuni simboli assumono un significato diverso a seconda della zona su cui vengono fatti. La parte superiore del corpo è dedicata alla sfera spirituale (Rangi, Cielo): la testa, fonte di saggezza e conoscenza, che è la parte più estrema, è l’emblema di questo legame con gli dei. A Costantino, che con la sua Opera auspica una Rinascita innanzitutto spirituale per la nostra Marigliano, va il primo premio.
Della medesima Scuola il San Sebastiano, “Sangue e Marmo” di Ozon donato alla cittadinanza di Marigliano
Massimo Longo: “Criptico”
L’Opera di Massimo Longo è un segno a tre dimensioni, un’opera di design, un arredo urbano di inteso valore culturale. Un “3D” che l’Artista ha scelto di posizionare nell’invaso della Piazzetta Annunziata: il “living”, il “salotto di ingresso” del nucleo antico, a schema ippodameo, della nostra città.
Mario Casti Farina: “Al di là del muro..”
Il degrado ambientale, le ingiustizie, l’apartheid, la globalizzazione, l’inquinamento, la cementificazione della natura sono i temi dei graffiti: veri esempi di street art. L’opera di Casti Farina ha creatività, energia e un pizzico di giocosità per dialogare artisticamente con la città senza mai cadere nel banale: sceglie la strada e il suo flusso continuo di persone, auto, rumori, voci, musiche, che diventano potenziali laboratori multimediali sterminati, attraendo a sé il fruitore del centro storico che, usualmente termina il proprio tour già a Piazzetta Annunziata.
Il Premio dell’Associazione promotrice di Urban Art va a Sodano
L’Associazione “M.I.A. Marigliano” si è avvalsa della collaborazione dell’attrice dott.ssa Resi Cerciello, del Regista Fulvio Signore, del Tecnico del Suono Maestro Peppe Sasso, dei testi dell’arch. Nino Serpico per il progetto QR Code che sarà presentato a breve. Quella di Sodano è un’opera “immateriale” che fonde conoscenza e multimedialità, inserendosi nel solco del progetto dell’Associazione. A Sodano va il Premio di M.I.A. Marigliano.
Tra le Opere segnalate dalla Commissione Giudicatrice che vedremo presto a valorizzare il nucleo antico la bella e tecnologica “Cluster” dell’architetto Maurizio Barbato
e l’opera “Il Martire” di Giulio Verdi
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