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Manifestazioni Viviana Papilio 31 luglio 2018 22:03 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
L'antica festa francescana della Porziuncola si svolgerà a Marigliano l'1 e il 2 agosto presso il Convento dei frati Minori di San Vito.
E San Francesco disse ai suoi “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso”.
Da una antica tradizione religiosa francescana giunge a noi, oggi, una celebrazione di carattere straordinario in quanto concede il singolarissimo privilegio dell’indulgenza plenaria. Si tratta del “Perdono di Assisi”, anche noto come festa della Porziuncola. Il rito, le cui attestazioni risalgono al 1216, consente ai fedeli pentiti e confessati di ricevere l’indulgenza per sé o per i defunti, dal mezzogiorno del 1° agosto, al vespro del giorno seguente.
Le tracce di questa celebrazione, che riverbera ancora oggi la potenza apostolica di San Francesco e la smisurata Misericordia di Dio, erano andate smarrite e per lungo tempo al Convento dei Frati Minori di San Vito non si è celebrata.
Si deve all’attuale Padre Guardiano del Convento, Don Giuseppe Sorrentino, la reintroduzione della Porziuncola presso la comunità francescana di Marigliano, che riporta per il secondo anno consecutivo la celebrazione di una delle feste francescane di maggior rilevanza per i fedeli e non solo. Infatti la festività si svolgeva sul territorio in epoche passate ed era occasione di fasto per tutta la città, ne abbiamo attestazione certa a partire dal XVII secolo. Una ricostruzione precisa ad opera di Sillabe di Arte, ci racconta della grande affluenza di uomini locali e forestieri che si recavano in città per ottenere le indulgenze; tale era l’esodo temporaneo di pellegrini in città che per l’anno 1716 il Consiglio del Collaterale del Regno di Napoli organizzò una fiera della durata di otto giorni, dal 2 al 9 agosto. Testimonianza di questo evento è conservata nel prezioso testo dell’erudito ottocentesco Raffaele Alfonso Ricciardi che riporta il testo della delibera conservata nel registro Collaterale Privilegiorum - anno 1716-1717.
Dunque, il ritorno del Festa del Perdono al Convento di San Vito, oltre a generare un flusso di benevolenza e misericordia nella comunità di fedeli, riallaccia il territorio alle sue tradizioni antiche, suggerendoci di percorre un cammino che è insieme spirituale e reale, quello che conduce all’incontro tra ciò che non conosciamo a ciò che era radice.
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