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Manifestazioni Sanità Maria Capasso 27 novembre 2017 22:21 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
L' Associazione Pasquale Feliciello, vittima innocente di mafia, costruisce percorsi di legalità . L'incontro è stato organizzato dall'Associazione "Il piccolo principe" con il patrocinio morale della commissione anticamorra della Regione Campania.
MARIGLIANO - Per non dimenticare il barbaro omicidio di Pasquale Feliciello, ucciso per errore in un agguato di camorra a Casalnuovo. L’omonima associazione a lui dedicata entra nell’istituto comprensivo “ Milani-Elia Aliperti” per promuovere percorsi di legalità e di inclusione sociale.
Si affrontano le tematiche della non violenza e del rispetto verso i più deboli contro il bullismo e qualsiasi forma di tracotanza. A discuterne con i ragazzi è il figlio di Pasquale, Alessandro Feliciello, che insieme ai suoi fratelli ha dovuto attendere 26 anni per ottenere il riconoscimento dell’omicidio del padre come vittima innocente di mafia.
L’incontro è stato organizzato dall’associazione “Il piccole principe”, che pone la centralità sui bambini e le bambine nel rispetto delle differenze e delle individualità con il patrocinio morale della Commissione Antimafia della regione Campania. Un percorso accolto con entusiasmo dalla dirigente scolastica, Cinthia Grossi, che quest’anno nel proprio istituto ricorderà anche la figura di don Lorenzo Milani a cui è dedicato il plesso della elementare di corso Campano.
“Se la vita è un dono di Dio, non va buttata via e buttarla via è un peccato”: a 50 anni dalla morte di don Milani le sue frasi sono più attuali che mai. Ad introdurre i lavori e’ il presidente dell’associazione “ Il piccolo principe”, Raffaele Papa, che ha invitato i ragazzi “a farsi portatori di legalità”. Nell’auditorium il grido si è levato alto “la mafia è una montagna di merda e come tale va isolata e combattuta”. “Non si può morire mentre si è in strada, le città devono essere sicure e libera da insidie e da pericoli”.
E’ questa la città rivendicata dai ragazzi attraverso messaggi e cartelloni. Tra gli intervenuti anche il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Nola, Francesco Urraro: ”Non ci vogliono grandi parole o grandi manifestazioni per praticare la legalità, bisogna rispettare i principi della Costituzione. La legalità si costruisce a partire dalle piccole azioni quotidiane, dal rispetto verso i propri compagni, soprattutto verso i più deboli. Isolate la violenza e denunciate le tracotanze verso voi stessi e i vostri compagni ”.
No ai complici silenzi dunque che legittimano il bullismo: il bullo non è un forte da temere, è semplicemente un debole che non si sa affermare con la forza del pensiero. Ma chi era Pasquale Feliciello? Chi era questo povero cittadino di Casalnuovo che il 5 maggio del 1990 fu colpito al volto da un proiettile da arma da fuoco? Pasquale era un umile barbiere di provincia con nove figli da mantenere. Qualche anno prima aveva subito anche la sfortuna della morte della moglie. Pasquale era sul corso principale, fuori al circolo ricreativo “Rinascita” quando fu usato come scudo umano dal pregiudicato Gennaro Raimondi, vero obiettivo dei sicari giunti in moto sul luogo dell’agguato. Spararono all’impazzata e Pasquale Feliciello morì all’istante.
Intanto Raimondi scappò in direzione del parco Fontana dove poco dopo i killer lo raggiunsero e lo freddarono. I figli del povero Feliciello già distrutti dal dolore subirono i pettegolezzi più infamanti e ancor più le angherie burocratiche e legali delle indagini . C’è voluto molto tempo prima che la giustizia trionfasse e che arrivasse la soddisfazione morale con la sentenza di estraneità malavitosa; dopo essere stati etichettati da certa stampa dell’epoca come i figli della malavita. L’associazione Feliciello c’è e lotta al fianco dei più deboli e della giustizia.
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