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Pallacanestro Giovanni Caruso 03 giugno 2017 11:18 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Gara 1 va ai Warriors
Altro giro altra corsa. Nba Finals primo episodio, nel remake dei due anni precedenti tra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers. Parterre di giusto livello per questo tipo d’occasione , con Rihanna a creare un minimo di scompiglio sia tra il pubblico che tra i cronisti di serata. Oracle Arena piena in ogni ordine di posto, squadre in campo, è tutto pronto.
Gara 1 è la fotocopia di quella vista un anno fa, partita mai in discussione che lascia pochi dubbi su chi siano i favoriti quest’anno .
Pronti via e i Warriors mettono subito la testa avanti senza mai voltarsi indietro. Nel secondo tracciano un primo solco di 10 punti per poi riaffacciarsi al terzo con un parziale netto di 10-0, arrivando fino a 20 punti di vantaggio. Da lì in poi hanno gestito la gara, lasciando gli avversari in costante svantaggio di doppia cifra . Quindi in sostanza successo netto ed eguagliato il record dei Lakers ’89 di 13 vittorie consecutive nei play off.
I protagonisti sono stati proprio quelli più attesi, Kevin Durant (oggetto di elogi da parte di King James nel post-gara ) e Steph Curry: 38 punti per il primo ,con 6 schiacciate; 28, 10assist e 6rimbalzi per il secondo. Attacco gestito dagli ultimi due MVP della lega ,con il resto della squadra che ha giocato un più che ottima partita difensiva, capitanati da un eccezionale Draymond Green (83.3% di rating difensivo con lui in campo )
I Cavaliers si affacciano alla gara troppo poco concentrati , cosi da mancare di compattezza , primo fondamento per poter pensare di scendere in campo contro avversari di quel tasso tecnico. Venti palle perse all’attivo, delle quali la sola metà in un orrendo secondo quarto. Le percentuali dei Big Three prese singolarmente sono anche buone, ma la poca voglia di rubare palloni o mettere gli Warriors in situazione di apprensione lascia troppa differenza tra i due team. Dovranno subire meno in difesa, soprattutto sul lato debole , e cercare di creare maggiori difficoltà tattiche all’altra difesa .
sono chiamati a fare partite di sacrificio, e perfetta coesione di tutti .Il team di Cleveland solo minimizzando ogni tipo di errore ed ottimizzando tutto il resto può giocarsela davvero contro “quelli li”, perché poi d’altronde quando in una squadra hai Lebron è sempre lecito avere la speranza dalla tua, nonostante l’inizio vada nella direzione opposta. Lo scorso anno i Cavs partivano sfavoriti ed hanno perso le prime due per poi rimontare, succederà di nuovo oppure Golden State stavolta è una montagna troppo alta da scalare? Staremo a vedere.
Alfonso Gentilini
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