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Arte Redazione 09 dicembre 2018 18:05 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - L’Associazione culturale Lartecontinua, a conclusione della programmazione espositiva per l’anno 2018, promuove una rassegna d’arte contemporanea dal titolo “Segno, Di-Segno, Gesto “a cura di Antonella Nigro.
Il disegno come espressione dell’arte figurativa ha sempre avuto un suo fascino e un valore indiscusso fin dal Medioevo, che, ad oggi, conta un proficuo numero di testimonianze originali, come i famosi taccuini di Villard de Honnecourt, risalenti al XIII secolo. Questi erano oggetti preziosi, perché formati da fogli di costosa pergamena e venivano conservati nella bottega come un bene che doveva essere aggiornato e arricchito. Ecco che il disegno acquisisce uno status diverso: i due splendidi taccuini di Jacopo Bellini, oggi al Louvre e al British Museum, sono formati da composizioni che non erano pensati come disegni preparatori del dipinto, ma come espressioni artistiche autonome, di tale valore da essere ricordate nel testamento dell’artista e lasciate ai figli come un bene prezioso.
La grande stagione del disegno fu il secolo XVI, che vide, grazie a motivi di ordine sociale e culturale, la piena maturazione dalle sue potenzialità. Nell’Italia umanistica il disegno diventò lo strumento di ricerca per eccellenza, esteso, con Leonardo, all’analisi scientifica dell’uomo e del mondo naturale. Solo lo schizzo, infatti, è in grado di fissare l’intuizione, primo pensiero dell’artista, impossibile da contraffare.
Il disegno, così, non fu più solo strumento di lavoro o di indagine, ma assunse un valore autonomo, tanto che lo stesso Leonardo espose in pubblico un cartone per una Sant’Anna, ma disegni celebri sono anche quelli donati da Michelangelo a Vittoria Colonna, disegni molto rifiniti che non hanno più nulla a che vedere con lo schizzo. Molte fonti sottolineano come il magnifico cartone della Battaglia di Cascina (1503) era tenuto sotto chiave; e il Vasari ricorda come in seguito esso diventasse l’accademia delle giovani generazioni. Tutto ciò è una prova inconfutabile del prestigio raggiunto dal disegno come espressione diretta del genio dell’artista.
Verso la fine del XVI secolo gli artisti erano diventati sempre più colti e consapevoli del proprio ruolo, tanto che nel 1615 il Guercino decise di organizzare, con grande successo di pubblico, una mostra dei propri disegni. Contemporaneamente, nell’Accademia fondata dai Carracci a Bologna si andava attenuando l’interesse per la copia dal modello di cera o di legno, fondamentale delle botteghe manieriste, e si privilegiava lo studio dal vero; s’inaugurava così una solida pratica accademica destinata a durare intatta sino al XIX secolo, poiché anche artisti come Degas, Cezanne, Picasso e Klee continuarono a disegnare e a produrre opere legata a questa forma espressiva dell’arte figurativa. Dunque, proporre una mostra contemporanea dedicata al disegno, diviene occasione importante di riflessione sull’uso di una tecnica “madre” e regina della storia dell’arte, che perdura nel suo fascino e nella sua importanza, affrontando e vincendo le anonime tecnologie affioranti, prepotenti ed impersonali, nell’atto creativo che resta la forma più alta del genio umano.
Sede espositiva Centro Polifunzionale (ex chalet) Piazza Roma 1 Marigliano (80034) –Napoli
Mostra dal 21 dicembre al 30 dicembre 2018. Inaugurazione giovedì 13 dicembre 2018 ore 19:00.
Interveranno: Antonio Carpino ,sindaco di Marigliano, Pino Napolitano, assessore alla Cultura e Vito Lombardi presidente del Consiglio Comunale di Marigliano.
Opere : Enzo Angiuoni, Luigi Auriemma, Vittorio Avella, Zdenek Bugan. Fiormario Cilvini, Giuseppe Lucio Labriola, Lucia De Miceli, Pina Della Rossa, Mina Di Nardo, Gianfranco Duro, Ahmad Alaa Eddin, Tonia Erbino Lello Esposito, Maria Gagliardi, Francesco Giraldi, Nicola Guarino, Gaetano Lamonaca, Gi Laporta, Valeria Mattiello, Michele Mautone, Luigi Pagano, Mary Pappalardo, Gloria Pastore, Aulo Pedicini, Antonio Picardi, Felix Policastro, Gianni Rossi, Giacomo Savio, Lucia Schettino, Vincenzo Sparagna, Franco Tirelli.
Mostra Antonella Nigro
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