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Politica Nicola Riccio 09 novembre 2018 15:48 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
SOMMA VESUVIANA - “Si tratta di un progetto dedicato alle scuole primarie. I componenti della commissione saranno presenti nei plessi insieme ad una sociologa e coinvolgeranno i bambini giocando ad interpretare dei ‘ruoli’, saranno impegnati a disegnare fumetti e ad animare storie in cui cambieranno prospettiva e vedranno il mondo invertendo i ruoli femminili e maschili. Ma è soltanto uno dei progetti cui stiamo lavorando, a novembre, infatti, ci sarà un altro evento per la Giornata internazionale contro il femminicidio e altri appuntamenti solidali saranno realizzati nel periodo natalizio, anche quelli rivolti ai bambini, ai diversamente abili, agli anziani. Siamo al lavoro per rendere concrete le finalità per cui la commissione è stata creata”.
Queste le parole della Presidente della commissione Pari Opportunità del Comune di Somma Vesuviana, Cinzia Castaldo, a commento del progetto “PARI... AMO” che da domani porterà il consesso sommese (di cui fanno parte anche Daniela Marcellini nella qualità di vicepresidente, Luca De Stefano nella qualità di segretario, Mariangiola Cimmino, Grazia D’Avino, Francesco Raia e Dora Rossi) nelle scuole del Comune. I commissari saranno domani nella scuola di via Costantinopoli e la prossima settimana a quello di via don Minzoni. Si tratta di un’iniziativa che ha la finalità di rendere comprensibile “le differenze di genere in un’ottica di valorizzazione e di continua crescita culturale nelle classi della scuola primaria”.
“Abbiamo sposato in pieno il progetto della nostra commissione”, commentano il sindaco Salvatore Di Sarno e l’assessore alle Pari Opportunità Maria Vittoria Di Palma, “perché la nostra Amministrazione condivide l’obiettivo di sensibilizzare gli alunni ad avere una maggiore consapevolezza di se stessi, cercando di trasferire alle bambine e ai bambini gli strumenti necessari per interpretare correttamente gli stereotipi di genere. Tutto naturalmente procedendo in maniera ludica e adatta all’età degli alunni cui è rivolto, ma è giusto cominciare ad improntare in loro, anche se piccoli, una conoscenza che formerà al meglio gli adulti del futuro trasformandoli in cittadini di cui andare orgogliosi”.
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