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Politica Paolo Ganzerli 28 febbraio 2018 22:21 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Il sindaco Carpino ci ha rilasciato una dichiarazione sulle polemiche sorte dopo il Consiglio comunale su Ri.Genera .
MARIGLIANO - Dopo le polemiche, sorte tra le forze politiche locali, dopo l’ultimo Consiglio comunale sul caso Ri.Genera, tra chi si attribuisce più o meno il merito del voto contro l’installazione sul territorio di aziende ad alto impatto ambientale, il sindaco di Marigliano Antonio Carpino ha voluto fare chiarezza sulla questione dell’impianto che la società vorrebbe realizzare sul territorio del Comune di Marigliano e per il quale è in atto una richiesta di autorizzazione sulla quale dovrà esprimersi la Regione Campania.
Carpino ha precisato che, comunque, il parere contrario del Comune è stato già formalizzato: “Ri.Genera S.R.L. aveva ottenuto dall’allora Provincia un’autorizzazione semplificata che prevedeva il trattamento a freddo di rifiuti non pericolosi. Dopodiché è stata chiesta alla Regione un’autorizzazione ordinaria per il trattamento di 200mila tonnellate all’anno di rifiuti, di cui 70mila speciali e/o pericolosi. Per fare questo è necessario avviare una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Io sono stato alla prima riunione della conferenza dei servizi ed ho ribadito il parere contrario del nostro Comune”.
Il capannone per la realizzazione del progetto è stato acquistato nel 2012 nella cosiddetta area P.I.P. (Piano di Insediamenti Produttivi) per la quale c’è un regolamento che vieterebbe la costruzione di opere ad elevato impatto ambientale: “Noi abbiamo un regolamento dell’area P.I.P. in cui c’è una norma che prevede il divieto di realizzare impianti ad elevato impatto ambientale. A luglio abbiamo dato un’interpretazione autentica di questa norma per la quale riteniamo ad elevato impatto ambientale qualsiasi impianto soggetto a VIA”.
Da tale situazione sono nati dei movimenti cittadini contrari alla realizzazione dell’impianto che hanno promosso una raccolta firme: “Per dare forza a questa battaglia, sono nati spontaneamente dei movimenti che si opponevano alla realizzazione di questo impianto ed hanno promosso una petizione che io ho sostenuto in quanto avrebbe rafforzato la posizione contraria del Comune già formalizzata. Per tanto abbiamo ritenuto necessario convocare il Consiglio Comunale per recepire la petizione”.
Venerdì 23 febbraio si è tenuto il Consiglio Comunale che prevedeva all’ordine del giorno una discussione sull’impatto ambientale in seguito all’istanza VIA della società Ri.Genera: “Il consigliere Lo Sapio ha presentato una mozione che è stata approvata all’unanimità .
Pertanto, la delibera del Consiglio Comunale prevede tre punti: viene chiesto alla Regione di sospendere ogni autorizzazione relativa a impianti di trattamento rifiuti su tutto il territorio comunale, sia in itinere che in futuro; viene chiesto di istituire immediatamente un tavolo di confronto sul quale affrontare l’emergenza ambientale, per predisporre tutti gli accorgimenti e per organizzare il risanamento, rispettando la vocazione agricola del territorio; viene impegnata la Giunta Comunale a modificare gli strumenti urbanistici in conformità a questa delibera”.
Non si tratterebbe, dunque, di un impianto di compostaggio come era emerso da alcune fonti: “Bisogna fare chiarezza: nell’ordine del giorno della seduta del Consiglio Comunale e nella delibera approvata non si fa riferimento ad un impianto di compostaggio, ma è chiaro il riferimento al progetto Ri.Genera, che ha intenzione di installare un impianto che prevede il trattamento di rifiuti di natura speciale e/o pericolosa. È diverso da un impianto di compostaggio, il quale, com’è noto, trattando rifiuti organici, non comporterebbe i seri problemi di inquinamento che comporterebbe l’impianto Ri.Genera”.
Il sindaco ha poi voluto mettere un punto su quelle che sono state, a suo dire, delle strumentalizzazioni della vicenda: “I fatti sono questi. Poi non entro nel merito dello sfruttamento fatto in questi giorni, che ha causato anche qualche malcontento tra chi aveva firmato la petizione per sostenere la causa ambientale e rischiano di mettere a repentaglio la riuscita della battaglia che stiamo conducendo con passione e convinzione”.
Carpino ha poi concluso ribadendo la netta contrarietà alla realizzazione di questo tipo di opera e la disponibilità , invece, ad accogliere un impianto di compostaggio, posizione che riaffermerà al tavolo di confronto con la Regione richiesto dal Consiglio Comunale: “Noi faremo valere la nostra posizione: chiediamo di avviare un processo virtuoso di analisi, caratterizzazione e bonifica di tutto il territorio, quindi di riqualificazione ambientale. Nell’ambito di questo processo virtuoso noi confermeremo: la netta contrarietà alla realizzazione sul nostro territorio di impianti di trattamento di rifiuti di tipo speciale e/o pericolosi; il parere positivo e il massimo favore alla realizzazione di un impianto di compostaggio – non inquinante in quanto si tratta di rifiuti umidi - di 30mila tonnellate all’anno a patto che si faccia nel sito di Boscofangone e che si tolgano le eco-balle”.
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