
Viviana Papilio
MARIGLIANO - Saranno demoliti i ponti della vecchia tratta ferroviaria della Circumvesuviana Marigliano-Nola a via Luigi Settembrini, progettati dal celebre ingegnere Francesco Danese e realizzati nel 1885. Sarà cancellato un altro pezzo della storia della città. Nulla sembra cambiare, la musica è sempre la stessa.
Le parole d’ordine continuano a essere le stesse da anni: demolire la memoria, rovinare l’ambiente, imbruttire il paesaggio e la qualità della vita dei cittadini. A stento la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio è riuscita a salvaguardare la vecchia stazione di chiara impronta razionalista, che un assurdo progetto voleva addirittura stravolta e in parte rasa al suolo. Ci sono volute lettere, denunce al ministero dei Beni Culturali e interrogazioni parlamentari promosse dal Comitato ProBorgo per salvare quell’immobile storico che adesso ospiterà la nuova caserma dei Forestali.
E' grazie al Comitato Proborgo, che si batte per la cultura e la legalità contro l’indifferenza sempre più dilagante, se il fabbricato viaggiatori della ferrovia è finalmente salvo. A rischio demolizione sono invece i ponti in pietra e in muratura a tre luci, tra via Settembrini e via San Giuseppe, che scavalcavano l’altra importante ferrovia, la Torre Annunziata- Marigliano-Cancello. Non intralciano traffico o nuove infrastrutture ma potrebbero essere ugualmente demoliti.
Il maestro Salvatore Nardulli, artista e intellettuale impegnato, però, non ci sta a questo ennesimo scempio nella memoria della città e lancia l’appello al sindaco Giuseppe Jossa e all’assessore Anna Terracciano: “Qualcuno li salvi. Quei ponti dai bellissimi rivestimenti in calcare e piperno non intralciano nessuna opera pubblica e non è giustificato questo accanimento contro di loro. Sono monumenti di storia ferroviaria, industriale, di una cultura materiale. Raccontano di un lavoro umano che oggi si è evoluto, di una tipologia costruttiva dell’infrastruttura ferroviaria che costituisce elemento di estremo valore storico, architettonico e che va senza dubbio salvaguardata e manutenuta. Ebbene lo si faccia con una variante in corso d’opera richiesta a gran voce dai cittadini”.
Sarà raccolto l’appello del maestro Salvatore Nardulli per salvaguardare questi notevoli elementi di archeologia industriale, promuovendo finalmente la storia e la cultura di Marigliano? Il Comitato pro borgo non chiede che salvaguardia e restauro filologico dei beni culturali e del paesaggio.
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