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Cronaca Paolo Isa 23 febbraio 2021 20:01 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Intensificare le vaccinazioni e dare sostegno all’economia: il Presidente del Consiglio Mario Draghi è chiamato con il suo governo a decidere le misure da adottare alla scadenza del Dpcm, alla data del 5 marzo. L’intenzione sarebbe quella di varare il provvedimento con largo anticipo, già nei prossimi giorni. Per questo il premier ha convocato una riunione del premier con i ministri alla quale prenderanno parte anche gli esperti Silvio Brusaferro, Agostino Miozzo e Franco Locatelli. Domani il Ministro della salute Roberto Speranza svolgerà in Parlamento le sue comunicazioni sul provvedimento.
"Ascolteremo il Presidente. Noi diremo che serve la linea della prudenza". Così il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, entrando a Palazzo Chigi dove il premier ha convocato i vertici del comitato tecnico scientifico (oltre a Miozzo, il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il presidente del Css, Franco Locatelli) e diversi ministri, uno per ogni forza di maggioranza. Le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico non cambiano rispetto alle scorse settimane, soprattutto alla luce degli sviluppi delle nuove varianti del virus, che nei giorni scorsi aveva già messo in guardia dai rischi di ulteriori contagi che potrebbero arrivare da eventuali riaperture di impianti da sci, palestre o cinema.
e da una parte c’è da tenere conto del parere dei tecnici, dall’altra parte avanza la richiesta, dalle Regioni ma anche nella stessa maggioranza, di far ripartire attività rimaste chiuse (come palestre e piscine) o che subiscono limitazioni di orari (ristoranti). Draghi fa prevalere per ora la linea della prudenza: le scelte saranno prese in base a nuovi dati del contagio, a partire dal rapporto aggiornato dell’Iss sulle varianti atteso per venerdì.
Il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli ha fatto sapere che "attraverso il Cts, comitato tecnico scientifico del ministero della Salute, stiamo lavorando a protocollo per consentire alla ristorazione la ripartenza". L’ex ministro dello Sviluppo economico ha detto che l’impatto della pandemia sulla ristorazione "è un tema che conosco bene. Il Fondo pensato a inizio anno è stato utile, ma ora dobbiamo avere la forza di garantire alle persone di poter tornare al ristorante. Anche perché ci sono comparti fornitori, come quello del vino in grande sofferenza"
Dopo la riapertura dei musei nelle zone gialle di una ripartenza per cinema e teatri ha parlato il ministro della Cultura Dario Franceschini annunciando di voler portare al Comitato tecnico scientifico una serie di valutazioni fatte dagli uffici del ministero e dalle associazioni di categoria per la ripresa degli spettacoli in vista del 5 marzo. Servirà infatti definire protocolli molto dettagliati e, soprattutto, decidere con ampio anticipo per consentire all’intero settore, nel caso, di potersi rimettere in moto.
Il ministero dell’Economia è al lavoro per un decreto ristori che potrebbe arrivare entro questo fine settimana per dar fiato ad attività in affanno. Le Regioni hanno chiesto al governo che "in via strutturale, lo stesso provvedimento che introduce restrizioni per il Paese e poi restrizioni particolari per singoli territori, deve anche attivare gli indennizzi e salvaguardare le responsabilità, garantendo la contestualità a prescindere da chi adotta il provvedimento".
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