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Cronaca Redazione 11 dicembre 2020 15:51 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Finalmente si comincia a respirare un’aria diversa nei tribunali, dove il mostro ACEA gestore del servizio Idrico in ATO5 Lazio, e gestore privato in GORI.SPA, è stata condannata in questi giorni al risarcimento dei danni e alle spese legali per aver staccato la fornitura dell’acqua ad un utente moroso.
Due le sentenze favorevoli all’utente, una di primo grado presso il Tribunale di Cassino e l’altra di conferma presso la Corte d’Appello di Roma. Entrambe le sentenze pur riconoscendo le esigenze finanziarie del gestore, stabiliscono che il distacco idrico “viola il diritto alla salute; viola il diritto all’igiene; compromette l’esigenza della disponibilità d’acqua ai fini alimentari; viola i diritti fondamentali della persona che vanno considerati superiori e costituzionalmente garantiti ad ogni individuo, anche a fronte degli interessi del Gestore e dell’eventuale morosità dell’utente”. In poche parole: i distacchi sono anticostituzionali.
Insomma quello che i movimenti per l’acqua ripetono da anni trova finalmente una sponda giuridica nella coraggiosa sentenza del Tribunale di Cassino. Troppo spesso la giustizia è stata succube del clima politico piegato alla logica del mercato e degli interessi economici delle multinazionali, che spingevano e spingono nei tribunali a sorvolare sui diritti dei cittadini garantiti dalla costituzione. La privatizzazione dei servizi essenziali come l’acqua coincide sempre con l’attacco sistematico alle garanzie e alle regole democratiche in Italia come in altri paesi, e questa non è un’opinione è un dato di fatto.
La totale latitanza della politica nel prendere posizioni forti su un atto di grande inciviltà come quello del distacco della fornitura idrica è la cosa più vergognosa che si consuma tuttora, anche in questo periodo di pandemia, dove gestori come GORI continuano indisturbati a fare distacchi e a minacciare quelle utenze che in tutta evidenza non possono pagare le esose bollette dell’acqua stracariche di aumenti tariffari.
Si riaprirà a breve anche un altro annoso problema nel Consiglio di Distretto Sarnese-Vesuviano, si discuterà ancora delle famose partite pregresse, ovvero dei 122 milioni di euro che la GORI impropriamente pretende dai cittadini e che i comitati e la rete dei Sindaci per l’acqua pubblica bloccarono a suo tempo con una clamorosa vittoria al TAR.
Sta di fatto che con la vecchia amministrazione del Sindaco Carpino (per quanto ostacolato dal suo stesso delegato nell’EIC), si riuscì a strappare in Consiglio Comunale la promessa che sulle partite pregresse Marigliano si sarebbe schierata contro la pretesa della GORI. Adesso siamo al buio più totale. Purtroppo il neo-sindaco Jossa è ben lontano dall’avere come riferimento l’acqua pubblica, anzi sembra molto allineato ai voleri e ai valori del capogruppo alla Regione Mario Casillo (PD), quest’ultimo molto vicino a GORI e sempre pronto a dare una mano agli amici privatizzatori.
Infatti strana è stata la sua presenza durante le recenti elezioni dei Componenti del Consiglio di Distretto. Probabilmente era li a dare manforte alla lista dei Sindaci allineati alla GORI.
In tutti i casi saremo solleciti e daremo conto ai cittadini dell’ex-ATO3 di come le cose si svilupperanno nel Consiglio di Distretto in relazione alle partite pregresse. Stileremo immancabilmente l’elenco dei “buoni” e dei “cattivi”.
Comitato per l’Acqua Bene Comune marigliano
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