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Cronaca Sanità Maria Capasso 21 giugno 2020 23:02 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO – Il Comitato Pro Borgo per la tutela del patrimonio culturale campano «esprime sconcerto, disappunto e profonda delusione nell’apprendere la notizia dell’approvazione con il voto della maggioranza di centro sinistra dell' allentamento delle norme di tutela e dei vincoli paesaggistici e idrogeologici sulla rete idrografica dei Regi Lagni che attraversa il territorio di Marigliano». Dura la reazione di Saverio Lo Sapio che è passato al contrattacco andando anche in Procura e alla Prefettura per chiedere un intervento della magistratura .
Cantano vittoria gli immobiliaristi e i costruttori del territorio che da anni premevano, senza ottenere nulla, affinché i vincoli paesaggistici e idrogeologici sui torrenti e i canali vicereali e borbonici che passano per la città fossero alleggeriti, bypassati o rimossi. Con una sfilza di pareri contrari dal 1992 al 2020 e con il puntuale e motivato dissenso dell’Ufficio Tecnico dello stesso Comune, però la maggioranza ha tirato diritto e approvato la contestata mozione, suscitando una marea di reazioni negative e proteste in città.
«Ciò dimostra che non si vuole bene né al paesaggio né alle aree agricole di Marigliano - sostiene il presidente Luigi Monda protagonista di mille battaglie ambientaliste e di civiltà a favore di Marigliano e dell’intero territorio nolano - I cittadini si sveglino e facciano sentire la propria voce. Qui si tratta di una decisione pesante che mette a rischio tutto il complesso sistema storico, geologico, idraulico, faunistico, naturale di Marigliano. È in gioco il nostro futuro. Non possiamo tollerarlo. Il paesaggio, l’ambiente e il territorio di Marigliano sono beni comuni, beni collettivi, beni irriproducibili».
A rischio sarebbero anche i progetti di rinaturalizzazione e recupero ambientale dell’Unione Europea per centinaia di milioni di euro che porterebbero in città migliaia di posti lavoro e un miglioramento della qualità della vita di tutti.
È arrabbiatissimo il professore e storico dell' arte Monda, un fiume in piena: «Ci sentiamo traditi e profondamente delusi da questo voto. Si continuano ad operare scelte sbagliate. Alberi che non vedremo più, demolizioni di edifici antichi sostituiti con palazzine da catalogo Ikea, il centro storico abbandonato alla vergogna e ora i Regi Lagni. Nessun cambio di marcia rispetto al passato. Solo l’ennesima ripetizione di copioni già visti. Sulla questione già ci stiamo attivando per far presentare interrogazioni parlamentari alla Camera e al Senato. Porteremo all’attenzione dell’Italia intera la questione, chiamando in causa i Ministeri dell’Interno, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Chiederemo un loro intervento per fermare la devastazione dei Regi Lagni e l’espansione della villettopoli, salvando gli ultimi ambiti pregiati del nostro territorio. Stiamo valutando anche altre azioni con i nostri esperti. C’è un’aria nuova in giro che la politica non coglie. I mariglianesi non vogliono un nuovo far west edilizio nella loro città. Vogliono vivere. Non vogliono morire sotto una marmellata di cemento».
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