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Cronaca Sanità Maria Capasso 11 maggio 2020 23:27 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Non solo l’attuale “cancelliera”, ma anche l’ex cancelliere sono coinvolti a vario titolo nello scandalo che ha travolto l’ufficio del Giudice di Pace di Marigliano. Le accuse sono pesanti: corruzione, soppressione, distruzione e occultamento di documenti. E non solo: falsità in atti pubblici, valori bollati contraffatti e truffa ai danni dello Stato per un ammontare di 40 mila euro.
E' Antonietta Briaca, dipendente del Comune e poi distaccata in qualità di cancelliere all' ufficio del giudice di Pace , la donna arrestata nell' ambito dell' inchiesta relativa alla gestione illecita degli affari legali del giudice di pace. Un' altra donna coinvolta e' la moglie del noto politico regionale , Carmine Mocerino, presidente della commissione regionale anticamorra, impegnato contro le mafie.
Si tratta dell' avvocato Maria Luisa D' Avino. I reati contestati per tutti sono di corruzione, soppressione, distruzione e occultamento di atti pubblici, falsità in atti pubblici, uso di valori di bollo contraffatti e truffa ai danni dello Stato . A mettere con le spalle al muro ci sono intercettazioni ambientali e telefoniche, e filmati.
Gli avvocati coinvolti sono anche Raffaele Pellegrino, Raffaele Montella, Anna Sommese, Pasquale Ambrosino, Maurizio Incarnato; Filomena Liccardo, sospesa per un anno dalla professione di avvocato, Massimo Marra, Angelo Guadagni , sospensione per un anno dall' esercizio della professione, Maria Rosaria Santoro, sospensione per un anno, e Pietro Marzano .
La Briaca era il terminale del sistema di truffa e corruzione. In cambio dei suoi favori ,durante una festa , tenuta a casa di un avvocato le fu regalato un bracciale d' oro. Ad emettere le ordinanze degli arresti domiciliari e' stato il gip Fortuna Basile. Agli arresti domiciliari finisce anche Mattia Conelli, ex cancelliere ed impiegato del Comune.
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