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Cronaca Redazione 13 marzo 2020 09:46 Circa 7 minuti per leggerlo stampa
Al tempo di una dilagante pandemia, potrà essere inopportuno affrontare qualsiasi altra problematica. Ma l’ottimismo è d’obbligo, così come è doveroso guardare ad un futuro prossimo e ai termini per le eventuali osservazioni che stanno per scadere. FOTO
MARIGLIANO - Mala tempora currunt e, al tempo di una dilagante pandemia, è certamente marginale affrontare qualsiasi altra problematica. Ma l’ottimismo è d’obbligo, così come è doveroso guardare ad un futuro prossimo e alla programmazione. Programmazione che passa, inevitabilmente, attraverso il PUC recentemente adottato dalla Giunta guidata dal nostro Sindaco Antonio Carpino. In molti mi hanno scritto per un parere al riguardo. Ebbene, sgomberando il campo da qualsiasi, inopportuna speculazione politica in vista delle prossime elezioni, la risposta è: il P.U.C. adottato è una cosa buona e giusta! Ci sarebbe da scrivere a lungo. A ciò, si aggiunga che dare un “taglio” non tecnico ad una materia così bella, complessa, articolata quale è l’urbanistica, non è affatto facile.
Ci provo: il P.U.C. adottato è una cosa buona e giusta perché abbiamo finalmente un codice dopo quasi 30 anni di anarchia. I tecnici miei coetanei hanno dovuto, come me, operare altrove, causa l’assenza di norme a Marigliano: un po' come un avvocato penalista che fosse stato costretto a trasferirsi per la mancanza del codice amministrativo, piuttosto che del codice penale… Una anarchia che ha mortificato la passata generazione, relegandola nei “sottotetti”, sopendo i desideri di giovani sposi, generando centinaia di cause penali, ed elevando Marigliano a città più criminale della Nazione. Una passata generazione che aveva, quella sì, disponibilità economica. Una generazione che dava vita ad un contingente positivo di cubatura fondiaria, prima che la città di svuotasse, prima che i nostri figli gettassero la spugna per recarsi all’estero; prima che la domanda autocnona di casa venisse fagocitata dai comuni di frangia (Mariglianella, San Vitaliano, Brusciano).
Una Anarchia che ha trovato terreno fertile nel “gioco delle tre carte” di chi, per trenta anni, non ha voluto o saputo dare regole certe al nostro territorio, preferendo espedienti normativi, quali quello della “riclassificazione”. Già, la riclassificazione urbanistica! L’adozione del PUC è una cosa buona e giusta perchè mette finalmente un punto fermo: basta riclassificazioni! L’adozione del PUC è una cosa buona e giusta perché prevede gli Asset Strategici, ignorati da chi è abituato a speculare: Il percorso Asse-Parco che salda la Villa comunale al Castello; l’area mercatale-corso Giannone-la Collegiata; il parco lineare e le connessioni produttive; il boulevard nord-sud; il parco urbano San Sossio di interesse regionale; l’integrazione urbana del parco di Pontecitra; il Complesso di San Vito; le aree di sedime della vecchia Circumvesuviana; le aree delle nuove stazioni della Circumvesuviana; il parco lineare e le aree di sedime della vecchia Ferrovia dello Stato; la tutela delle aree rurali e il riordino della campagna urbana…
L’adozione del PUC è una cosa buona e giusta perché si sdoppia in un piano “strutturale”, e in uno “operativo”. Quello Strutturale è una sorta di “atto dovuto” che scaturisce da logiche di area vasta e che tiene conto delle interconnessioni, delle frange, delle relazioni tra i comuni afferenti all’Area Metropolitana, dei “volani” che generano occupazione, domanda di nuove case; dei volani che sono il solco che la classe politica ha il compito di tracciare. Quello Operativo è un piano che individua le vocazioni dei fondi, ad esempio all’edificabilità, ma è un piano tutto da scrivere. Un piano che torna buono, qualsiasi sarà la prossima Amministrazione! Sarà il prossimo sindaco a stabilire quali siano, ad esempio, le eventuali aree edificabili tra tutte quelle che ha individuato il piano operativo or ora adottato. Un ottimo investimento quello fatto dall’attuale Amministrazione che sarà capitalizzato dal prossimo Governo. Questo perché il Piano Operativo, a differenza di quello Strutturale, ha una durata ottimale di 5 anni, segue un iter di approvazione che va discusso nei confini comunali, e si appoggia, come i piani pluriennali di attuazione, alle risorse economiche disponibili che ciascuna amministrazione saprà procacciare politicamente parlando.
E, quando dico politicamente, intendo che il vero problema è individuare un volano economico e occupazionale per il nostro territorio. Un Piano Operativo senza volano è un piano che gestisce l’ordinario e che non ti dà un segno di rinascita. Qualche tempo fa si era paventata, ad esempio, la non so quanto concreta possibilità di realizzare il mercato dei fiori (che avrebbe contribuito ad eliminare la diossina, che è stata fonte di ricchezza degli Untori) ove sorgeva una volta la nostra porzione di Campania Felix; alcuni docenti universitari e dirigenti del CNR valutavano un diverso uso delle nostre aree agricole dismesse. Ecco: questo ci vuole, un attrattore economico ed occupazionale che lasci le orme dei nostri politici più rappresentativi!
La prossima amministrazione, di qualsiasi colore Essa sia, potrà scrivere il Piano Operativo testè adottato se penserà ad un “ruolo intercomunale” per la nostra Marigliano; se avrà la cultura di mettere da parte quel campanilismo dei “Costruttori Qualunquemente” che hanno affossato il mercato immobiliare di Marigliano. Ma ci guardiamo intorno?! Marigliano è tappezzata di “vendesi”; non facciamo più figli, quelli che ci sono emigrano o sognano di scappare; il centro storico cade a pezzi. Non voglio riparlare del mio piano di valorizzazione dei centri storici di Marigliano, in cui credo ancora fortemente, e che reputo ancora attuale. Sono contento che il PUC abbia trovato convergenze con molti di quegli intendimenti. Nel centro storico le serrande degli esercizi commerciali si chiudono indipendentemente dal coronavirus! Già, il commercio: in un’epoca di e-commerce, in cui Amazon la fa da padrona, va riscritta la logica amministrativa che regola i rapporti tra commerciante e amministrazione comunale! Le amministrazioni comunali del comprensorio nolano devono attivarsi, e congiuntamente adottare una politica di riconversione del fallimentare Vulcano Buono, causa della distruzione del commercio di bottega, una delle principali fonti di vitalità dei decumani.
Noi cittadini dobbiamo prediligere l’acquisto a bottega e comprare italiano. Ma l’amministrazione deve adottare alcune misure per i Centri Storici che sono ancora valide da quando furono approvate, all’unanimità, dall’Assise Comunale del lontano 30 marzo 2006: cambio di destinazione dei locali a piano terra da residenza a commercio e/o artigianato, esenzione da IMU, dimezzamento della Tarsu, realizzazione di impianti di videosorveglianza, bonus per il parcheggio di chi acquista nei centri storici (ShopMium, ad esempio, è una app che restituisce l’importo pagato fotografando lo scontrino), realizzazione di aree per il tempo libero, anche mediante il project financing, nell’area mercatale che viene utilizzata solo mezza giornata, una volta a settimana per la fiera. A proposito di tempo libero: non capisco perché non si riesca ad attivare quella mia fissa dell’”Asse Verde”, un percorso già fatto che rende fruibile la villa, il castello ducale e le aree annesse al liceo. Eppure, Suor Adele aveva dato il suo assenso…!
Col Puc adottato si colma una mancanza: la mancanza di norme e di un piano urbanistico che mi ha spinto a lavorare, ad esempio, a Frattamaggiore, ove il mercato immobiliare è fervido (parliamo di 3100 euro/mq) e ove le strade del centro storico sono vere e proprie gallerie commerciali. L’augurio è che Marigliano possa smettere di essere la città dormitorio tra la realtà industriale di Pomigliano e il polo commerciale nolano. Ciò che serve, non mi stanco a dirlo, è un volano economico e occupazionale. Serve la fantasia e la tenacia dei giovani che si affacciano alla politica e un mea culpa dei dinosauri della medesima politica affinché possano farsi perdonare di non avere mosso un dito per impedire di trasformare la Campania Felix in triangolo della morte!
Si allega lo screen degli asset strategici del Puc adottato
Nino Serpico architetto
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