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Cronaca Redazione 15 gennaio 2020 08:17 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, la Polizia di Stato e la G.d.F. hanno in corso di esecuzione un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale nei confronti di 7 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di concorso esterno in associazione di tipo mafioso. In manette sono finiti Filippo e Nicola Capaldo, nipoti del boss Michele Zagaria, e Adolfo Greco, imprenditore di Castellammare di Stabia, scarcerato appena ieri.
Le indagini, coordinate dalla D.D.A. di Napoli e condotte dalla locale Squadra Mobile, dal Commissariato di P.S. di Castellammare di Stabia e dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Napoli hanno evidenziato l’intromissione del “clan dei Casalesi” nel settore della commercializzazione e distribuzione del latte attraverso un’azienda fittiziamente intestata a prestanome.
L'inchiesta nasce da un filone della maxi operazione Olimpo che poco più di un anno fa ha portato a una quindicina di arresti nell'area stabiese tra boss e affiliati a quattro clan di camorra. Anche in questo caso, come detto, tra gli arrestati figura l'imprenditore del latte Adolfo Greco, esclusivista latte Berna per la zona di Castellammare e dintorni, già detenuto a Secondigliano e a processo per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Proprio ieri sera, Greco aveva ottenuto il beneficio dei domiciliari per motivi di salute.
Le sette persone sono indagate " per avere fornito un contributo concreto all’associazione di tipo mafioso denominata “clan dei Casalesi”, causalmente idoneo a conservare ed a rafforzare l’associazione mafiosa nel perseguimento dei suoi scopi - e trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante di cui all’art. 416 bis.1 c.p".
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