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Cronaca Sanità Maria Capasso 20 maggio 2019 23:10 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
E' in uscita il prossimo 21 maggio, corredato da videoclip in perfetto stile Myky
Si intitola “I Don’t Care” ed esce il prossimo 21 maggio il primo brano estratto da Mars, secondo album di inediti pubblicato dal cantautore Myky. La scelta per realizzare il relativo videoclip è ricaduta sulla Nomodsfilm (directed by Tony Ruggiero and edited by Mario D’Arienzo), rafforzando il sodalizio che era già sbocciato con My Friend, e che, a giudicare da questo ultimo lavoro, è destinato a fiorire definitivamente.
Il brano è una love-song tipicamente pop dalla melodia semplice che s’incolla subito alle orecchie. Basta l’attacco iniziale, dalle note pulite e cadenzate portate a ritmo di chitarra, a fare da traino agli altri strumenti che entrano quasi una alla volta, e da preludio al ritornello, per poi chiudere con la stessa semplicità, questa volta con le note affidate al piano. Una canzone che assomiglia a una ballata romantica ma che ha un qualcosa in più nelle sonorità, dunque un prodotto né troppo minimalista né eccessivamente infarcito di effetti da sintetizzatori.
Insomma, la componente musicale è chiara, immediata e piacevole. Quella testuale racconta una storia d’amore in crisi, anzi la reazione del protagonista allo spettro di una possibile separazione. Ci sono tutti gli elementi per un bel video languido e appassionato, un po’ malinconico un po’ ribelle.
E’ così? Beh, lo sarebbe stato se dietro al progetto non ci fosse la mente in continua palpitazione di Myky che, anche grazie al supporto della Nomodsfilm, ci porta in giro per il cosmo trasformando quel “break my heart” in un ideale “break my earth” e traslando il patimento d’amore del singolo individuo in una sofferenza d’abbandono universale, un dolore che riguarda alla lettera l’intero pianeta. Poco importa se il messaggio ambientalista sia dichiaratamente voluto oppure sia una provocazione; Myky, in modo assolutamente velato nel testo ma del tutto evidente nel videoclip, offre allo spettatore un gioco, lasciandogli la libertà di scegliere a quale livello partecipare, o semplicemente in quale riconoscerci. Come era accaduto per tutto il cd precedente, dove lo storytelling aveva il dono di generare empatia con l’ascoltatore, ancora una volta il pubblico è inglobato nel rebus delle emozioni ma con un passo in più. In questo si vede la crescita dell’artista: sappiamo che la musica, come l’arte in genere, non ha mai un solo universo semantico e per questo non si può ridurre a un livello di lettura univoco. Dunque su un testo che ha all’apparenza poco di equivocabile, Myky ci spiazza raccontando ben tre differenti storie: l’amore, i pianeti, la mitologia.
Cresciuto a pane cartoni animati di assoluta qualità, l’eclettico Myky diventa una console retrò di videogame e ci fa divertire con i riferimenti cult della tv per ragazzi, da Dragon ball e Sailor Moon, in primis.
Il video è stato girato tra Castelvolturno e il Centro Direzionale di Napoli, catturando dalla realtà urbana quella geografia dell’abbandono che riflette la solitudine interiore. Vi hanno preso parte 8 attori che interpretano sette pianeti (oppure divintà?) più la terra, e ovviamente Mars, il pianeta rosso, eponimo di questo nuovo album tutto da scoprire.
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