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Cronaca Redazione 08 maggio 2019 09:59 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
NAPOLI - Un danno erariale di circa 30 milioni di euro, dal 2008 ad oggi, derivante dalla mala gestione del patrimonio immobiliare pubblico costituito da numerose cavità del sottosuolo di Napoli di proprietà statale o comunale, utilizzate da privati.
È ciò che emerso da una indagine della guardia di finanza su una delega della Procura Regionale della Corte dei Conti
La Magistratura Contabile, per il danno erariale in parola, ha - ad oggi - emesso atto di “invito a dedurre” nei confronti di nove dirigenti attuali e pro tempore dell’Agenzia del Demanio ritenuti responsabili di aver arrecato nell’ultimo decennio un danno erariale di ingenti dimensioni.
Gli accertamenti dei militari del I Gruppo Napoli hanno riguardato circa 30 unità del sottosuolo, illecitamente occupate da fiorenti esercizi commerciali e/o da importanti associazioni culturali. Dai riscontri effettuati, numerose cavità sono risultate addirittura sconosciute agli Enti proprietari.
In alcuni casi è stato accertato l’occupazione senza titolo e senza corrispettivo di alcune di esse; mentre in altri, pur essendo stato stipulato un contratto tra l’Ente pubblico gestore ed i soggetti giuridici occupanti, è stata accertata la corresponsione di una somma annuale irrisoria rispetto ai valori di mercato.
Le cavità del sottosuolo, spesso costruite all’interno di immensi blocchi di tufo, roccia magmatica presente a Napoli, durante il secondo conflitto mondiale, costituirono degli importanti ricoveri antiaerei, utilizzate dai cittadini per rifugiarsi durante i numerosi bombardamenti alleati subiti dal capoluogo partenopeo.
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