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Cronaca Redazione 14 gennaio 2019 23:21 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Per cinque giorni nessuno ha visto. Marito e moglie dormivano in macchina vicino alla Posta di Marigliano, ma erano invisibili. Dopo la nostra denuncia, e il clamore suscitato e i commenti indignati dei cittadini a margine dell’articolo, l’amministrazione comunale ha indetto una riunione da cui è emerso che:
“ ... Le necessità di questa famiglia sono reali e concrete poiché si tratta di una coppia di giovani disoccupati con 5 figli minorenni a carico, di cui due con disabilità. Lo stato di bisogno esiste, ma la coppia insiste nel voler dormire in auto perché pretende che gli venga assegnata una casa di edilizia popolare, di proprietà pubblica. Tale bisogno potrebbe essere soddisfatto in ambito familiare presso le due famiglie di origine della coppia, dove peraltro sono stati già sistemati i cinque figli, ma la coppia ha deliberatamente deciso di dormire in auto per costringere l’istituzione ad assegnare loro un alloggio.
La coppia in questione è già nota ai servizi sociali e anche al Comune dal giugno del 2018, allorquando venne a rappresentare che non aveva fonti di reddito e viveva all’interno di un’abitazione sulla quale pendeva una causa di sfratto, terminata da pochi giorni. Per questo motivo, appena subìto lo sfratto, i due si sono recati presso il Comune pretendendo una casa e un lavoro.
Al momento si è deciso di verificare dettagliatamente le condizioni di vita, le cause dell’emergenza e i bisogni effettivi della famiglia, sia con riferimento ai genitori che ai figli minorenni. Inoltre, stiamo effettuando una ricognizione del Patrimonio al fine di verificare l’eventuale disponibilità di appartamenti di edilizia pubblica e, ove dovessero sussistere, le condizioni, oggettive e soggettive, per l’assegnazione anche provvisoria di un’abitazione per fare fronte alla specifica emergenza abitativa.
Va da sé, ma bisogna comunque sottolinearlo, che il Comune non può subire ricatti, anche perché sono migliaia le persone senza lavoro nella nostra città e sono numerose le famiglie bisognose che attualmente vengono ospitate in alloggi di fortuna o comunque presso i loro nuclei familiari di origine. Inoltre, abbiamo verificato che il capofamiglia protagonista della vicenda ha avuto la disponibilità di un immobile di edilizia popolare a Pontecitra, dal 2001 al 2009, quando volontariamente lo ha liberato a favore di altri soggetti per motivi che solo lui conosce.
In seguito, lo stesso capofamiglia ha cambiato numerosi domicili - senza mai sostare a lungo nello stesso posto - tra cui anche uno a Somma Vesuviana, fino al 2017, anno in cui è tornato a Marigliano: una circostanza che va verificata e approfondita a dovere. Nel giugno del 2018, all’atto della richiesta di aiuto pervenuta al Comune, il capofamiglia in questione è stato subito aiutato con offerte di lavoro che purtroppo non sono andate a buon fine.
Ad ogni modo, al di là dei comportamenti e della condotta, poiché sussiste un bisogno reale del nucleo familiare, il Comune non si sottrae dal dare risposte concrete: verrà adottata, infatti, ogni iniziativa necessaria alla tutela dei minori coinvolti e si verificheranno le condizioni per valutare soluzioni che soddisfino le necessità della famiglia. Nel frattempo, i servizi sociali hanno già comunicato alla coppia la disponibilità di una sistemazione in un centro di prima accoglienza per fare fronte temporaneamente all’emergenza abitativa”.
Queste le parole di un comunicato inviato alla stampa, per calmare il clamore della vicenda ed aiutare questa famiglia . Speriamo in un aiuto concreto, che possa risolvere i problemi di queste persone in difficoltà, ma anche di quelle, che, pur vivendo una medesima condizione, non hanno il coraggio di inscenare una protesta così clamorosa, per avere ciò che gli dovrebbe spettare di diritto nel 2019, nella nostra cosiddetta società civile.
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