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Cronaca Redazione 13 gennaio 2019 10:38 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Pensavamo che i valori che nel tempo abbiamo conquistato, fossero diventati punti di riferimento indiscutibili della nostra vita individuale e sociale. Soprattutto per tanti di noi che operano nel mondo associativo. Democrazia e partecipazione, comunità, diritti e legalità, solidarietà, uguaglianza e rispetto per l’alterità, collaborazione, condivisione, attenzione verso le fasce più deboli, per citarne alcuni.
Oggi più che mai come associazione culturale e democratica sentiamo forte l’esigenza di esprimere la nostra indignazione per il decadimento etico-politico e per la inarrestabile spirale distruttiva in cui si sta avvitando il nostro Paese.
Si sta sempre più diffondendo una cultura individualista e conservatrice a discapito dei diritti umani e di una politica di accoglienza e di solidarietà.
Complice di tutto questo anche una strategia mediatica che alimenta la percezione dell’insicurezza, che genera un clima di paura e diffonde linguaggi e valori lontani dalla cultura giuridica italiana e dai principi della civiltà europea e occidentale.
È importante e doveroso affrontare i problemi e nello stesso tempo non penalizzare le esperienze positive in atto, del tutto e volutamente taciute in questi mesi ed anzi addirittura perseguite penalmente e additate come favoreggiamento, per esempio nei riguardi dell’immigrazione!
È delittuoso non distinguere le politiche sull’immigrazione e la regolamentazione dei flussi per garantire la nostra sicurezza, dal tema dell’accoglienza, della solidarietà, della integrazione culturale, necessarie per la sopravvivenza di una società sempre più inevitabilmente globalizzata.
È illusorio pensare di arrestare le ondate migratorie presidiando le frontiere, far finta di impedire ogni accesso in una prospettiva di chiusura autarchica. Quello dell'immigrazione è un fenomeno da affrontare con senso della realtà e responsabilità.
È necessario promuovere iniziative d’interesse sociale che abbiano l’obiettivo di sostenere la cultura dell’accoglienza, diffondere informazione sui fenomeni migratori e sensibilizzare i cittadini rispetto all’ importanza dell’integrazione sociale.
C’é una sfiducia crescente nella politica che alimenta l’astensionismo e l’indifferenza delle giovani generazioni. La comprensibile rabbia spinge però masse di elettori a votare per dispetto alternative, figlie del risentimento e dell’egoismo.
Quando le cose vanno male tutti desiderano l’uomo forte che semplifica e decide per tutti e a cui ci si affida in modo fideistico.
Quando non c’è più umanità, inizia la fine della democrazia e della civiltà europea.
Quando non c’è più umanità, a prevalere è l’egoismo.
Quando non c’è più umanità, c’è la sopraffazione e l’incattivimento.
Quando non c’è più umanità, c’è l’imbarbarimento e la resa della libertà.
La retorica populistica e demagogica che fa leva sulla emotività e ignora la conoscenza sta avendo il sopravvento. A tutto questo noi abbiamo il dovere di opporci con la cultura e con la resistenza civile.
Per un confronto e un dialogo, l’Associazione OLTREMARIGLIANO promuove un incontro aperto a tutti i cittadini e a tutte le realtà sociali, politiche e religiose del territorio mariglianese martedì 22 gennaio alle ore 19:00, nella Sala S. Sebastiano (Chiesa Collegiata) di Marigliano.
Associazione Oltremarigliano
Nella foto
“La marcia dell’umanità” di Siquerios
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