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Cronaca Antonio Franzese 23 agosto 2018 14:50 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Il giovane è stato colpito con scope e sfollagente. Era già stato minacciato
ISCHIA. Resistenza e violenza a un pubblico ufficiale, lesioni aggravate dall’uso delle armi: è l'accusa cui dovranno rispondere tre ischitani di 30, 37 e 67 anni. Secondo i carabinieri della compagnia isolana avrebbero minacciato un 26enne per motivi non ancora noti, per poi aggredirlo una volta incontrato in strada.
Il 30enne lo ha inseguito e scaraventato al suolo, quindi aggredito a calci e pugni e gli ha infine stretto le mani al collo per soffocarlo. Soltanto l'intervento di un maresciallo dei carabinieri della compagnia di Ischia – proprio in quel frangente lì con il suo scooter – è riuscito a evitare il peggio: il militare è intervenuto separando la vittima dal suo aggressore.
È a quel punto che sono intervenuti il 67enne ed il 37enne. Il primo ha ripetutamente colpito il 26enne con un manico di scopa, il secondo ha utilizzato un sfollagente di legno.
L'aggressione è stata a questo punto interrotta definitivamente da un agente di polizia libero dal servizio, fino all'arrivo di rinforzi sia da parte della polizia che dei carabinieri.
Mentre i tre aggressori sono stati arrestati, il ragazzo è stato trasportato all'ospedale di Lacco Ameno. Per lui contusioni e abrasioni che i medici hanno giudicato guaribili in una settimana. Le forze dell'ordine hanno sequestrato il bastone di legno e il manico di scopa di metallo usati dai violenti.
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