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Cronaca Viviana Papilio 25 luglio 2018 23:02 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Tra lavori interrotti, rifiuti abbandonati, assenza di rete fognaria e strada dissestata si alza la protesta degli abitanti di Via Nuova del Bosco.
MARIGLIANO - Via Nuova del Bosco è una delle arterie principali della città di Marigliano. Essa collega il centro cittadino alla periferia che accoglie l’area PIP, passa per il polo scolastico più importante del paese e del circondario, l’Istituto Superiore Cristoforo Colombo, e fiancheggia uno dei lati del Palazzo Castello Ducale, emblema della città.
Elementi che da soli sono sufficienti a rimarcare l’importanza di una via che si snoda per chilometri e attraversa un’area abitata, ma che purtroppo versa in condizioni pessime. I cittadini residenti si trovano a fronteggiare da anni disagi di varia natura e che puntualmente hanno denunciato alle autorità competenti.
Purtroppo, le Amministrazioni succedutesi negli anni si sono dimostrate sorde allo stesso modo, con il risultato che la somma dei problemi ha raggiunto oggi il limite della decenza.
A questo punto alcuni residenti hanno deciso di costituire un Comitato per rivendicare il diritto a vivere in modo dignitoso e a ricevere gli stessi servizi degli altri concittadini. C’è da sapere, infatti, che la strada ancora manca del servizio fognario pubblico, questione che si trascina da anni e che ha tenuto banco in vecchi consigli comunali, di cui gli abitanti di Via Nuova del Bosco conservano solo l’eco di promesse mai ottemperate.
L’assenza di fogne è un disservizio gravissimo che genera problemi di varia natura, il più evidente dei quali è costituito dagli allagamenti che rendono impraticabile la via appena cadono piogge abbondanti. Eppure parliamo di un’area frequentata, ancor più da quando è stato aperto il Superstore Sigma.
La vicenda assume tratti paradossali se si tiene conto che il collettore fognario esiste già. Fu realizzato dal Commissario di Governo per la Bonifica e la Tutela delle acque e da via Roma passa sotto via Nuova del Bosco per raggiungere l’area PIP. Ebbene, tale collettore non è mai entrato in funzione, costringendo una intera area urbana a sopportare allagamenti e assenza di smaltimento per le acque reflue. Basterebbe allacciare questa grande conduttura al collettore generale per renderla funzionante.
Altro elemento di disagio è rappresentato dallo sversamento illecito di rifiuti, il peggiore malcostume che mortifica tutto il nostro territorio. Percorrendo via Nuova del Bosco si trovano rifiuti, per lo più domestici, di ogni sorta, ma a peggiorare la situazione è la presenza di bottiglie di vetro che costituiscono un pericolo effettivo per chi si trova a passeggiare lungo una strada ormai resa impraticabile. Inutile sono stati gli interventi di ripulitura, senza l’installazione di telecamere i delinquenti continueranno ad esercitare la loro ottusa deturpazione del territorio.
Ma se la strada si rende impraticabile al passeggio, la situazione peggiora ancora sulla carreggiata. L’asfalto è un mosaico di rattoppi, a cui si aggiunge da oggi una ulteriore copertura approssimativa di una grande buca aperta dall’Enel per lavori svolti mercoledì 24 luglio. Urge, come per la maggior parte delle strade cittadine, una reale manutenzione del manto stradale.
Non ultimo elemento di esasperazione è il lavoro interrotto da mesi in prossimità dei binari del treno. L’intervento avrebbe dovuto comportare una messa in sicurezza del tratto di strada molto stretto e invece è diventato esso stesso un intralcio perpetuo alla circolazione stradale. La sospensione dei lavori si dovrebbe imputare al traliccio che sporge sulla carreggiata e che ha aperto una estenuante questione burocratica con la società –probabilmente la Telecom- che lo gestisce. L’area, recintata da adeguata segnaletica per lavori in corso, è un monumento alle lungaggini di questo paese, siano esse causate da nodi burocratici o dalla mollezza di chi dovrebbe pretenderne la risoluzione.
Da questa analisi resta un solo dato certo. A farne le spese sono le persone. Quei cittadini che nulla possono, ma si aspettano, chiedono, reclamano un deciso intervento dall' Amministrazione comunale, che possa invertire la rotta fin qui battuta. Che possa offrire finalmente una città vivibile ed equa. A queste condizioni ci si sente cacciati dal luogo in cui si abita, in cui si è scelto di restare; come scriveva il poeta “una provincia così può solo urtare i nervi dei più sensibili, può solo rovinare la vita a chi dalla vita si aspetta ancora qualcosa di grande”.
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