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Cronaca Antonio Franzese 02 ottobre 2017 17:38 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
NAPOLI – Utilizzavano chiavi riprodotte grazie a semplici foto per introdursi negli appartamenti e fare razzia di qualunque cosa.
A finire in manette, otto soggetti napoletani. Alle prime luci dell’alba la Squadra Mobile di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli su richiesta del P.M. presso la Procura della Repubblica di Napoli.
Si tratta di Imperatore Salvatore, classe ’70, Rubino Ciro, classe’55, Tedeschi Mario, classe 71, nato a Pomigliano d’Arco, Rusciano Renato, classe ’84, Mattiello Lucia, classe ’81, Brancaccio Loredana, classe ’73, Storto Fabio, classe’88, Kobzar Sergio, Ucraino del ’92.
A seguito di ad approfondite indagini effettuate dalla locale Squadra Mobile sotto il coordinamento della locale Procura, è emersa l’esistenza di un’associazione per delinquere dedita al compimento di furti in abitazioni, gioiellerie e parcheggi. I soggetti creavano chiavi complesse, riprodotte grazie ad un software informatico che funzionava sulla base di una semplice fotografia delle chiavi.
Dopo un’accurata scelta dell’obiettivo venivano effettuati sopralluoghi per studiare orari e abitudini delle vittime prescelte. La riproduzione veniva affidata a Tedeschi Mario, fabbro esperto del settore. La moglie di quest’ultimo, Brancaccio Loredana, teneva contatti con i membri dell’associazione, ed in particolare con Imperatore Salvatore. Questi più volte ha contattato la donna, ordinando riproduzioni di chiavi, partendo da semplici foto, per poi ritirarle presso l’abitazione dei due coniugi ad Acerra.
La donna riceveva gli ordinativi, consegnando le chiavi a chi ne faceva richiesta e si faceva carico degli eventuali problemi insorti a seguito della non perfetta riproduzione operata dal marito.
Imperatore Salvatore e Rubino Ciro venivano impiegati nelle attività di appostamento ed erano gli esecutori materiali di numerosi furti, nonché il punto di contatto tra i vari componenti dell’associazione.
Gli altri soggetti erano a disposizione del gruppo, prestando costantemente la propria collaborazione al fine di mettere a segno i furti nelle abitazioni, come dimostra il fatto che ognuno di essi ha concorso alla commissione di un episodio delittuoso. Tutti erano perfettamente consapevoli di far parte di una associazione criminale e di dare il proprio effettivo, concreto e rilevante contributo alla vita della medesima.
La fase successiva ai furti consisteva nella vendita dei preziosi presso gioiellerie compiacenti.
Tutto il materiale utilizzato per riprodurre le chiavi, nonché le chiavi, gli arnesi, chiavini e chiavistelli, sono stati sequestrati stamane nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti.
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