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Cronaca Antonio Franzese 27 settembre 2017 12:08 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
La cava era stata chiusa lo scorso 5 settembre dopo le vibranti proteste dei cittadini della frazione Schiava
CASAMARCIANO- Lo scorso 5 settembre era stata disposta dal Tribunale amministrativo della Campania la chiusura della cava di località Olivella, dopo le vibranti proteste dei cittadini della frazione Schiava per l’eccessiva produzione di polveri sottili ed inquinamento ambientale.
In data odierna, l’Ente ha sospeso l’ordinanza. Con decreto pronunciato il 13 settembre, i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso della Edilcalcestruzzo e sospeso l’ordinanza. Il caso verrà discusso nel merito il prossimo 10 ottobre.
“Il Tar- dichiara il sindaco di Casamarciano Andrea Manzi- dinanzi alle ragioni della società, che alla nostra ordinanza ha opposto il rischio di licenziamento collettivo, ha effettuato una scelta di natura tecnica privilegiando la questione occupazionale a dispetto del diritto alla salute.
Di fronte a questo stop, noi non ci arrendiamo e siamo pronti a difendere a tutti i livelli le nostre motivazioni, fondate sulla salvaguardia dell’ambiente e della salute dei cittadini. Il problema inquinamento non viene affrontato sinergicamente, e si finisce per delegare il proprio ruolo ad “urlatori” dell’ambiente. Lo stesso accade su altri fronti: l’agenzia dell’area nolana non è in grado di offrire un vero sviluppo integrato, le emergenze territoriali sono affrontate dai singoli Comuni e mai discusse con reale cooperazione. L’area nolana è ormai morta e sepolta”.
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