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Cronaca Redazione 28 aprile 2017 12:12 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Prima chiedono 17 mila euro. Poi, quando la famiglia prende possesso, chiedono altri 8000 euro. Arrestati.
NAPOLI - Si vendono per 17 mila euro una casa popolare, lasciata dalla legittima assegnataria, che aveva deciso di trasferirsi in un posto più vivibile, a una famiglia. Non contenti, però, dopo un po’ di tempo hanno chiesto altri ottomila euro.
Si tratta di Francesco Ceci, 30enne, Vincenzo Birra, 53enne, entrambi già conosciuti dalla forze dell’ordine e di Domenico Di Pietro, 30enne, incensurato, che sono stati arrestati dai carabinieri di Pianura su ordine del gip di Napoli. I tre personaggi sono ritenuti appartenenti o contigui al clan camorristico dei “Pesce-Marfella”.
I carabinieri hanno accertato che nel novembre 2016 i tre uomini erano riusciti a ottenere la disponibilità di un appartamento popolare nel quartiere, lasciato dalla legittima assegnataria che aveva riconsegnato le chiavi alle autorità preposte.
Lo scorso gennaio l’appartamento è stato consegnato dai tre uomini a un nucleo familiare, che per entrarvi ha pagato a Francesco Ceci 17 mila euro. Il clan non si è però accontentato e le settimane successive sono state caratterizzate da continui tentativi di “alzare la posta”: avevano pagato troppo poco. Dovevano sborsare altri 8mila euro.
Per arrivare al loro scopo hanno cominciato a minacciare, con pedinamenti dei componenti il nucleo familiare, accerchiamenti con i motorini in mezzo alla strada e “bussate” incessanti e a tutte le ore al citofono, anche nel cuore della notte.
Il capofamiglia, rendendosi conto di essere finito in una spirale senza fine, si è rivolto ai carabinieri. Le veloci indagini, coordinate dalla D.D.A. di Napoli, hanno portato agli arresti dei tre delinquenti.
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