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Cronaca Redazione 08 gennaio 2017 08:04 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
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MARIGLIANO - Trovano asilo
in città 23 profughi sbarcati sulle coste siciliane e più precisamente a
Lampedusa, Â dove quotidianamente arrivano migranti che scappano da fame, guerra e
povertà . Si tratta di ragazzi tra i 18 e i venti anni, e di tre famiglie
composte da tre persone, rispettivamente con un bimbo piccolo. Una donna è
anche incinta. Gli ultimi nove giovani sono arrivati solo due giorni fa.
Sono stati
ospitati nella masseria Cardinale, che è stata completamente ristrutturata e
chiamata villa Carolina. Una struttura
accreditata dalla prefettura e che può ospitare fino a trenta persone. Prima
c’era anche una famiglia palestinese,  che però ha deciso di andare via. Ora ci sono ragazzi e nuclei familiari della
Sierra Leone e della Costa dÂ’Avorio.
A prendersi
cura di loro è l’Associazione Onlus Formaland,  che li sta seguendo passo passo.
Parlano francese e hanno unÂ’alta scolarizzazione. I tre padri sono laureati.
Sono cattolici praticanti e una volta che hanno preso posto nella villa hanno
chiesto di poter andare in chiesa.
 Purtroppo nella vicina chiesa delle Campanelle
non si celebrano funzioni religiose, se non raramente,  e così dovranno recarsi a
Miuli, dal parroco don Andrea Sepe che ha accolto con entusiasmo la notizia, Â che
in città erano arrivati dei migranti scampati al rischio di affondare in mare.
Le mamme faranno parte anche del coro parrocchiale.
Sentono
fortemente il bisogno di pregare e di ringraziare il Signore. Chiedono di
rimanere qui e di non essere spediti indietro. “Ritornare di nuovo nella fame
senza speranze per il futuro sarebbe la fine”, dicono.  Joseph , al centro della foto, è arrivato qui insieme alla moglie e
al figlioletto piccolo, il ragazzino di 13 anni, invece, è rimasto bloccato in Sierra Leone e lui
vorrebbe ricongiungerlo alla famiglia. Ma come? I volontari e i proprietari
della settecentesca tenuta di campagna stanno cercando di fare di tutto per
fare in modo che il suo desiderio si avveri.
Per il
momento però ciò non è possibile e alla povera mamma in stato interessante non
resta altro che stringere la foto del suo bambino. Miuli si conferma solidale e sta circondando
d’affetto questa Comunità di migranti che si aggira per le strade di periferia.
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