Cronaca
Vincenzo Esposito
09 settembre 2016 12:23
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Pomigliano, il ricordo della consigliera Iorio: esempio di impegno e attenzione verso il prossimo
Le parole ed il ricordo del sindaco Russo durante l'ultimo consiglio comunale
POMIGLIANO – Fu come un fulmine a ciel sereno la scomparsa di Teresa Iorio, consigliera comunale nella città di Pomigliano. Un evento accolto con dolore da tutta la comunità, ed a seguito del quale fu deciso di interrompere tutte le attività ricreative previste per il cartellone estivo.
Tante le testimonianze d’affetto che hanno accompagnato il ricordo della consigliera Iorio: una persona umile e sempre attenta alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione, sempre in prima linea quando c’era da aiutare il prossimo. La memoria della sua esperienza, personale e politica, nelle parole del sindaco Russo durante l’ultimo consiglio comunale:
“Non attengono alla figura di Teresa frasi roboanti né aggettivi esaltanti, ma la semplice descrizione di una persone umile, le cui doti erano la disponibilità per i più deboli, la completa dedizione alle cause delle persone più sfortunate, la disponibilità completa nei confronti di tutti coloro che si trovavano in momenti di grave disagio.
Aveva scelto la chiesa di Santa Maria del Suffragio, posta in un uno dei quartieri più disagiati e popolati della nostra città, per poter espletare il suo lavoro nel sociale, lì dove era più necessario la sua opera. Nella sua omelia Don Salvatore durante la celebrazione della funzione religiosa, ebbe a sottolineare la parola “disponibilità” che io raccolgo e ripeto: disponibilità nelle pratiche sanitarie, disponibilità delle pratiche sociali, disponibilità per i più deboli, disponibilità per i più bisognosi, in una parola disponibilità per gli altri.
Per affrontare tale difficoltà che si presentavano quotidianamente, dimostrava una volontà pervia. una convinzione robusta e una solidarietà non comune. Il retroterra culturale che la rendeva forte e concreta nei suoi intendimenti, derivava da un felice connubio tra i principi della dottrina cristiana e quelli sottesi all’idea del socialismo, mi diceva di non aver mai trovato difficoltà a praticare i principi della cristianità e quelli politici del suo partito, sempre pronta al sacrifici per la sua comunità con il suo ruolo di consigliere comunale che ha rivestito per tanti anni, non ha mai amato le passerelle o le luci della ribalta, limitandosi ad un lavoro oscuro ma proficuo per la sua comunità. I problemi che mi poneva riguardavano sempre ed esclusivamente situazioni dei cittadini oppure delle periferie, ma mai problemi che potessero lontanamente interessarle personalmente.
Nonostante i miei numerosi inviti ad accettare una delega di assessore, ha sempre opposto un netto rifiuto e delle mie insistenze, affermava con decisione che io volevo imbrigliarla in pratiche burocratiche mentre lei oltre al lavoro e alla famiglia, quel tempo libero voleva dedicarlo esclusivamente ai tanti problemi del sociale ed assistere le persone della sua e delle altre periferie. Anche nell’ultima tornata elettorale, pur conscia della gravità della malattia, non si è sottratta alla partecipazione attiva e propositiva e ancora una volta ha ricevuto un consenso convinto, cristallino e ampio in virtù della sua precedente e futura opera in favore della comunità Pomiglianese, con particolare attenzione ai problemi di coloro i quali avevano scarse possibilità di far sentire la propria voce, fino agli ultimi giorni della sua crudele malattia ha partecipato ai lavori del consiglio e delle Commissioni, con uno spirito in coniabile di servitore della comunità.
Talvolta si leggeva sul suo viso la sofferenza a stento trattenuta e tenuta a bada da una volontà non comune di contribuire anche in condizioni difficile alla risoluzione dei problemi della sua città. Io per primo e con me tutti gli altri, dovremmo tenere presente la lezione di Teresa nell’espletamento delle nostre diverse responsabilità. Un capitolo a parte è rappresentato dall’azione politica nel suo partito, nel quale ha militato con orgoglio, abnegazione e spirito di servizio.
Erano gli anni 70 e mentre mi recavo nella sezione storica del Partito Socialista Italiano nei pressi dell’attuale piazza Giovanni Leone, sul marciapiede, a ridosso della sede intravidi una ragazza dai lunghi capelli neri e dagli occhi vivacissimi, che si approssimava ad entrare insieme agli altri compagni.
Di quei tempi era di oltremodo difficile che una donna facesse vita attiva in un partito e io con fare sornione e con molta meravigli la interpellai dicendo: “E tu che ci fai qui?”. Lei mi guardò e con una certa sfrontatezza mi disse: “Io sono socialista e voglio iscrivermi al partito”. Inizia allora la lunga e fortunata militanza in un partito di cui lei sposava appieno i principi e la filosofia, presente a tutte le manifestazioni, direttivi, i consigli comunali e le manifestazioni a favore delle lotte operaie, in particolare sempre attiva e presente nella storia del movimento operaio Pomiglianese e nelle sue diverse vicissitudini.
Le traversie storiche delle fabbriche pomiglianesi, Alitalia prima Alenia dopo, l’Alfa Sud, la Fiat, l’Alfio Avio, l’ hanno vista sempre attiva nel dare il proprio fattivo contributo. Ricordiamo la sua presenza nelle manifestazioni in favore del Cile Libero, a tale proposito voglio sottolineare ala sua attiva partecipazione alla manifestazione, nella allora Piazza Primavera assieme alla moglie greca di Alexander Fleming lo scopritore della penicillina contro i colonnelli greci o quando manifestammo, assieme a tutta la sinistra Pomiglianese contro l’America a favore del Vietnam del nord, senza dimenticare le favolose battaglie per l’aborto, il divorzio e corruzione della scala mobile.
Oggi che i partiti hanno perso purtroppo la loro capacità di preparazione e di selezione degli scritti, Teresa ha voluto mantenere viva l’idea socialista attraverso l’apertura di una sezione a sue spese, costringendomi a presentare una lista socialista che secondo le sue aspettative, doveva rappresentare la strada per una nuova stagione socialista Pomiglianese. È un messaggio per i vecchi disinteressati compagni anche per quelli che talvolta hanno dovuto militare altrove, per la formazione degli autentici valori socialisti. Naturalmente il nostro ricordo va anche a Giovanni De Falco, non perché fosse il consorte di Teresa, ma perché la sua storia socialista si lega indissolubilmente a quella della sua amata.
Si conobbero in sezione, prima compagni e poi sposi, da allora hanno sempre condiviso l’azione politica, non era possibile staccare Teresa da Giovanni, sia nell’attività politica che in quella sociale, si compensavano a vicenda e si integravano meravigliosamente nella loro passione e nel ricordo di Teresa, è impossibile non scorgere accanto a lei, la figura di Giovanni.
Ove mai ci fosse un premio dopo la morte, Teresa e Giovanni avrebbero il diritto di scegliere il posto migliore e non sarebbe strano vederli con in mano un garofano per poter anche in quel posto, affermare i principi della tolleranza, dell’uguaglianza, dell’amore per i deboli. A voi, Vincenzo e Stefania, rimane come prezioso tesoro l’eredità morale che non peserà perché siete cresciuti con quell’insegnamento che praticherete, sia perché ornai un vostro patrimonio, sia per onorare la memoria di chi vi inculcato dei principi.
È nostro sacrosanto dovere, accogliervi nella nostra comunità, sapendo che non potremmo sostituirci ai vostri cari, ma solleciti ad affrontare assieme a voi, le vicissitudini della vita, questo lo dobbiamo alla memoria dei vostri genitori e al senso di gratitudine nei loro confronti. Teresa ci ha lasciati alle prime luci dell’alba, in punta di piedi, così come era vissuta, passeranno gli anni, ma il suo ricordo non verrà sbiadito dalla patina del tempo, perché il suo modello di vita ci accompagnerà per sempre, nel’operare quotidiano. Grazie Teresa”.
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