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Cronaca Redazione 05 agosto 2016 23:59 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
I ragazzi della " Schola Cantorum" ricordano il prof. Minuccio.
MARIGLIANO - A pochi giorni dalla scomparsa del professore Carmine Esposito, la comunità faibanese si unisce al dolore dei suoi cari.
I ragazzi della " Schola Cantorum", di cui il compianto professore è stato il fondatore, hanno voluto ricordare con questa lettera, il caro professore Minuccio.
"Caro professore, sì è così che vogliamo chiamarti ancora, come eravamo soliti fare, il nostro caro professore Minuccio. Son trascorse appena due settimane dal tuo ritorno alla casa del Padre e in tutti noi regna un grande dolore e un vuoto incolmabile.Ci sentiamo smarriti senza di te. La Schola Cantorum ha perso la sua guida. Eri la colonna portante del nostro coro, nonché padre, amico e fratello. Eravamo dei ragazzini e siamo cresciuti insieme, a tutti noi bastava la tua sola presenza per sentirci al sicuro, il tuo esempio di uomo amorevole valeva più di mille parole. Ci hai sempre supportato e sopportato.
Uomo essenziale, dignitoso, semplice, che ha saputo amare chiunque incrociasse il suo sguardo. Con te regnava sempre un clima di serenità e di gioia. Quando venimmo a conoscenza della tua malattia, ci cadde il mondo addosso, eravamo increduli, non poteva essere possibile, ma tu anche in quel caso, anche nell’ora della prova, hai dato testimonianza della tua profonda fede. Hai abbracciato la croce ed hai imboccato la via del Calvario in silenzio ed umiltà. Mai ti abbiamo visto triste o addolorato, e nonostante il tuo dolore fisico, dispensavi pace e serenità a tutti noi.
Testimoniavi l’amore di Dio lodandolo attraverso il canto. Noi ragazzi siamo tristi, ma siamo fieri ed orgogliosi di te. Ci mancherà ogni cosa, ogni parola, ogni gesto, ogni sguardo e ogni sorriso. Ci sentiamo però fortunati, abbiamo avuto il dono di conoscere una persona speciale come te, che durante questo passaggio sulla vita terrena ha seminato amore in tutti noi. Ci hai lasciato una grande eredità: l’amore, la pazienza e l’umiltà.; virtù che erano scolpite nel tuo cuore. Non sarà facile continuare a cantare, continuare a stare in quella “cappella” senza di te, ma lo faremo, lo faremo perché tu questo ci chiedi.
La nostra voce forse sarà spezzata dall’emozione, qualche nota non sarà perfetta, ma continueremo a cantare con il cuore, proprio come ci hai insegnato tu.. Siamo certi che canterai insieme a noi, ti unirai a noi ogni qualvolta loderemo il Signore. Ci piace pensarti accanto alla nostra Mamma Celeste che tanto amavi, Lei ti ha preso per mano guidandoti verso il Suo Figlio dove ti attendeva il premio promesso ai miti nella gioia senza fine. Caro Minaccio, non ti vedremo, ma il tuo posto sarà sempre lì, canterai insieme a noi. Non ti dimenticheremo mai, ci manchi e ci mancherai. Caro prof., grazie di tutto. Arrivederci lassù. Con profonda stima e riconoscenza".
I ragazzi della schola cantorum
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