Cronaca
Redazione
05 agosto 2016 14:23
Circa 5 minuti per leggerlo
stampa
Sicurezza in Circumvesuviana: protestano i macchinisti
NAPOLI – Continua la protesta dei macchinisti in Circumvesuviana: motivo del contendere è ancora il tema sicurezza, principale argomento di discussione anche alla luce degli episodi di microcriminalità registrati durante le ultime settimane.
“I macchinisti non si sono rifiutati di partire, ma al fine di garantire quella sicurezza – si legge nella lettera aperta degli stessi macchinisti del trasporto pubblico - oggi non c'è completamente, hanno richiesto la presenza di un altro agente in cabina di guida così come previsto da leggi e regolamenti aziendali in altre situazioni di pericolo, ciò è avvenuto anche perché durante il processo per l'incidente del 6 agosto del 2010, il Pubblico Ministero, nella sua requisitoria ha affermato in pratica che "se la sicurezza non viene garantita dai dirigenti aziendali, se la deve ricercare il Macchinista, adottando tutte le cautele del caso".
Ecco da quali motivazioni nasce la richiesta dei lavoratori di avere un altro agente in supporto proprio su quel tratto di ferrovia, pertanto l'interruzione di pubblico servizio l'ha causata l'azienda, non ottemperando a precise leggi dello stato italiano in materia di sicurezza nei trasporti, oltre che non rispettare i regolamenti che essa stessa ha emanato. L’Azienda ha affermato che le condizioni di sicurezza dell’attività ferroviaria sono definite dall’Ustif, però non spiega perché nonostante l’Ustif dichiari sicura la tratta in questione, poi i treni deragliano?
Beh! Vuol dire che c’è qualche pecca nel valutare “sicura“ una ferrovia. Come mai l’Ustif non si è presa la briga di verificare quanto stabilito dall’art. 91 del DPR 753/1980 che recita “Il direttore o il responsabile dell'esercizio rappresenta l'azienda presso gli organi di vigilanza dello Stato, delle regioni e degli enti locali territoriali, secondo le rispettive attribuzioni, e risponde dell'efficienza del servizio ai fini della sicurezza e della regolarità. A tali effetti, in particolare, il direttore o il responsabile dell'esercizio cura l'osservanza delle leggi e dei regolamenti riguardanti l'esercizio stesso, delle disposizioni contenute negli atti di concessione, nonché delle prescrizioni impartite dai competenti uffici della M.C.T.C., delle regioni e degli enti locali territoriali, secondo le rispettive attribuzioni, e risponde verso detti organi per tutte le trasgressioni ed irregolarità che si dovessero verificare nell'esercizio.
Restano ferme le responsabilità delle aziende esercenti e degli amministratori ai sensi del codice civile e delle altre specifiche disposizioni di legge” e dall’art. 100, punto 1) del DPR 753/1980 che recita “Il Ministro dei trasporti emana, per le ferrovie in concessione, le norme regolamentari riguardanti: 1) le modalità e la frequenza delle verifiche e prove funzionali da effettuare periodicamente, od a seguito di incidenti, ovvero qualora sorgano dubbi sul permanere delle necessarie condizioni di sicurezza, per la sede, per le principali opere d'arte, per gli impianti, per il materiale mobile, nonché per qualsiasi apparecchiatura attinente alla sicurezza dell'esercizio; …”
Quand’è che il Direttore dell’Esercizio incomincerà ad applicare l’art. 2087 del C.C, l’art. 8 del DPR 753/1980, il D.Lgs 81/2008, il DM 19/2011, la legge 300/1970, e la Costituzione ? La stessa Ustif con la nota n. prot. 1932/CV/ES del 11/4/2008 con la nota n. prot. 6174/CV/ES del 9/1/2009 dichiara che “la Direzione dell’Esercizio, ai sensi della normativa vigente, fra l’altro, risponde dell’efficienza del servizio ai fini della sicurezza e della regolarità; infatti in virtù degli ampi margini di autonomia e poteri decisionali stabiliti dalle vigenti disposizioni di legge e conferiti dallo stesso Esercente, il Direttore dell’Esercizio ha facoltà di intervenire sugli impianti al medesimo affidati ogni qualvolta lo ritenga opportuno, per la tutela della sicurezza della regolarità di esercizio, ed indipendentemente dall’assenso aziendale, nonché, per i casi di somma urgenza, persino all’assenso degli Enti Tutori; è del resto opportuno rammentare che è solo attraverso l’esercizio di tali particolari prerogative che il Direttore dell’Esercizio possa essere chiamato a rispondere – personalmente, come previsto dalle vigenti disposizioni – in caso di inosservanza o di inadempienza, anche in tema di reperibilità e di sollecito intervento sull’impianto, in caso di necessità, quali ad esempio le attività di soccorso in caso di incidente o disservizio”. Questo non significa scaricare le responsabilità dell’Ustif, ma definire le reali responsabilità del Direttore dell’Esercizio, che quando gli fa comodo tira in ballo l’Ustif. La scarsa sicurezza della tratta ferroviaria della curva del Pascone non è un’invenzione dei Macchinisti ma una realtà evidenziata da un incidente ferroviario! Ebbene, nemmeno tale tragico evento ha smosso i dirigenti dell’EAV, che continuano a non valutare le reali cause e le soluzione per evitare il ripetersi dello svio.
Se come dice l’EAV, la tratta fosse stata sicura, tale incidente non sarebbe accaduto! Inoltre il fatto che vi sia un accordo sindacale sull’Agente Solo e che dal 2010 i treni stiano percorrendo tale tratta non significa che essa sia sicura; l’unica cosa che si può affermare è che sono più di sei anni che l'azienda sfugge al confronto coi lavoratori adducendo solo scuse per proteggere chi, col proprio comportamento omissivo, ha gravi responsabilità penali e professionali; i lavoratori esigono che, con le tecnologie attuali e con una spesa irrisoria in termini di costo, tutte le tratte interessate da analoghe situazioni di pericolo siano messi in sicurezza per il bene di tutti. Se chiedere di poter lavorare e viaggiare in tranquillità ed in sicurezza è troppo”
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti