Cronaca
Vincenzo Esposito
14 luglio 2016 11:52
Circa 3 minuti per leggerlo
stampa
Disastro Puglia e sicurezza trasporto pubblico: "Molte parole, pochi fatti"
NAPOLI – Questione trasporto pubblico al centro del dibattito, dopo ciò che è accaduto in Puglia. Una vicenda che ha coinvolto l’intero Sud Italia, e che diventa spunto di riflessione per analizzare la situazione attuale. “Molte parole, pochi fatti”: potrebbe essere questa la sintesi delle parole del sindacato OR.S.A. AUTOFERRO-TPL Campania.
“In questi due lunghissimi giorni passati – si legge nella nota - dopo il tragico scontro dei treni in Puglia, abbiamo ascoltato solo parole dai politici sulla sicurezza del trasporto ferroviario, parole che ci sentiamo di definire ipocrite, perché vengono proprio dai maggiori responsabili di questo disastro.
Essi sono responsabili perché con le loro scelte (e con le loro non scelte) hanno determinato questo scempio nel trasporto pubblico locale, coi tagli che il governo centrale ha imposto regioni e che esse hanno "ribaltato" sulle alle aziende di trasporto, guidate nella maggior parte dei casi da ex-politici senza esperienza nel settore.
Abbiamo così un mix micidiale, pochi soldi e poca competenza nel management, il tutto corredato da una casta vastissima formata da innumerevoli dirigenti e sterminate schiere di funzionari di alto livello (solo retributivo, però e non di capacità organizzative), una casta autoreferenziata che ha come unica dote quella di conoscenze "politiche", amicizie altolocate, parentele importanti nel mondo politico, economico, sindacale...ma, nella maggior parte dei casi, nessun altro merito professionale. Ed è proprio per mantenere e per alimentare questo complesso sottobosco di sperpero di denaro pubblico che i tagli avvengono solo tra il personale direttamente legato all'esercizio ferroviario e, ovviamente alla sicurezza dei trasporti.
L'EAV a Napoli non è da meno se, come è evidente nelle iniziative messe in campo nelle scorse settimane dai lavoratori, proprio in seguito alla sentenza di primo grado per il processo sul deragliamento di un treno il 6 agosto 2010 (con 2 morti e 60 feriti).
Ebbene, è proprio in seguito alla richieste fatte dal PM al processo ed alla condanna del macchinista, che i lavoratori hanno deciso di richiedere all'azienda, quando devono percorrere col treno quel tratto di ferrovia che fu teatro dell'incidente, un altro agente in cabina che impedisca, eventualmente che un errore umano possa di nuovo sfociare in tragedia, visto che da oltre 6 anni l'azienda è sorda ad impiantare su quella tratta un dispositivo che limiti automaticamente la velocità dei treni.
Il costo dell'impianto del dispositivo è di 0 euro, visto che questa tecnologia è presente già in azienda e che gli operai che la devono montare sono già dipendenti dell'EAV. Ed invece cosa fa per la sicurezza ferroviaria l'EAV ? Contesta e punisce (e addirittura declassa) i lavoratori che richiedono maggiore sicurezza per se' e per i viaggiatori trasportati, accusandoli di addurre motivi pretestuosi e di danneggiare l'immagine dell'azienda... come se poi un incidente ferroviario, come quello avvenuto nel 2010, invece, la favorisse...
Se sulla sicurezza nei trasporti non si può risparmiare, come stanno ripetendo tutti come un mantra in questi giorni, ci chiediamo e vi chiediamo come sia possibile, per la direzione aziendale, tenere un comportamento così ipocrita. Si sottrae al confronto sul tema della sicurezza nei trasporti da anni e contesta e punisce i lavoratori che con forza la richiedono...a costo ZERO...
Il tutto, ci costa dirlo, tra l'indifferenza della classe politica della regione Campania, che informata dei fatti... nulla ha fatto!”
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti