Cronaca
Vincenzo Esposito
06 luglio 2016 12:03
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Circumvesuviana, macchinisti chiedono garanzie sulla sicurezza
NAPOLI – Abbiamo più volte raccontato del problema sicurezza relativo al trasporto pubblico, questione che riguarda l’intero settore a livello nazionale, ed a cui non “sfugge” quello campano. Particolarmente legata al territorio, la questione dell’EAV, e dei treni Circumvesuviana, in cui numerosi sono i casi di violenza registrati durante le ultime settimane.
A tal proposito, raccogliamo la missiva dei lavoratori che chiedono maggiori garanzie a riguardo. La richiesta trae considerazioni da quanto emerso nel processo relativo all'incidente, avvenuto nel 2010, sulla tratta Baiano-Napoli :
“I macchinisti non si sono rifiutati di partire, ma al fine di garantire quella sicurezza, che oggi non c'è completamente, hanno richiesto la presenza di un altro agente in cabina di guida così come previsto da leggi e regolamenti aziendali in altre situazioni di pericolo, ciò è avvenuto anche perché durante il processo per l'incidente del 6 agosto del 2010, il Pubblico Ministero, nella sua requisitoria ha affermato in pratica che "se la sicurezza non viene garantita dai dirigenti aziendali, se la deve ricercare il Macchinista, adottando tutte le cautele del caso.
Ecco da quali motivazioni nasce la richiesta dei lavoratori di avere un altro agente in supporto, proprio su quel tratto di ferrovia, pertanto l'interruzione di pubblico servizio l'ha causata l'azienda, non ottemperando a precise leggi dello stato italiano in materia di sicurezza nei trasporti, oltre che non rispettare i regolamenti che essa stessa ha emanato. L’Azienda ha affermato che sono presenti tutte le condizioni di sicurezza, ma deve dire come mai nonostante vi fossero già sei anni fa queste stesse le condizioni, un treno è deragliato provocando la morte di due viaggiatori e il ferimento di 60 altri passeggeri.
Se realmente esse ci fossero state, come i macchinisti stanno chiedendo da anni, tale incidente non sarebbe accaduto! Il fatto che dal 2010 i treni stiano percorrendo tale tratta non significa che sia sicura, ma significa che sono più di sei anni che l'azienda sfugge al confronto coi lavoratori adducendo solo scuse strumentali per proteggere chi, col proprio comportamento omissivo, ha gravi responsabilità penali e professionali, ora la misura è colma ed i lavoratori esigono che, con le tecnologie attuali, con una spesa irrisoria in termini di costo, tutte le tratte interessate da analoghe situazioni di pericolo siano messi in sicurezza per il bene di tutti. Se chiedere di poter lavorare e viaggiare in tranquillità ed in sicurezza è troppo”.
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