Cronaca
Vincenzo Esposito
17 maggio 2016 23:17
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Donna morta in stazione a Marigliano, De Gregorio: "Dolore e sciacallaggio"
MARIGLIANO – E' successo questa mattina nella Stazione di via Vittorio Veneto, dove una 60enne di Marigliano ha perso la vita dopo aver avuto un malore. Tanti i messaggi di affetto indirizzati alla donna ed alla famiglia dal web.
Tra le principali discussioni di giornata, è emersa quella con oggetto lo stato di “salute” della Stazione di via Vittorio Veneto, a causa del non funzionamento delle scale mobili e dell’ascensore. Sulla questione è intervenuto anche il Presidente Eav, Umberto De Gregorio che, oltre ad esprimere le proprie condoglianze alla famiglia della vittima, è entrato nel merito della discussione delle scale mobili e degli ascensori non funzionanti.
“Molte stazioni della Circum e delle altre linee EAV - ha affermato De Gregorio - non sono dotate di impianti di risalita. Stazioni concepite diversi decenni fa e non ancora rimodernate e quindi non dotate di impianti moderni per mancanza strutturale di fondi. Eppure si tratta di stazioni regolarmente aperte a norme di legge. Sono previsti finanziamenti nei prossimi anni per migliorare gradualmente la situazione. Vogliamo chiudere tutte le stazioni non dotate di scale mobili ed ascensori? Speculare sulla morte delle persone è sciacallaggio intollerabile ed ingiustificabile.
In merito all’evento occorso questa mattina presso la stazione di Vittorio Veneto, si evidenzia che la viaggiatrice coinvolta si è sentita male sulla banchina della III linea. Il personale di stazione, allertato da altri viaggiatori, ha prontamente chiamato i soccorsi del 118 e subito dopo si è portato in banchina per prestare i primi soccorsi, purtroppo invano”.
Sulla specifica stazione di Marigliano, ha proseguito De Gregorio –“La stazione di Vittorio Veneto della linea Napoli – Nola – Baiano della ex Circumvesuviana è dotata di n. 2 scale mobili e n. 2 ascensori. I 2 ascensori sono fermi dal 15 aprile in occasione della scadenza della manutenzione semestrale, il cui iter sarà completato entro la fine del mese.
Per quanto riguarda le scale mobili, le stesse sono ferme da giugno 2015, per la necessità di provvedere all’adeguamento normativo ed alla sostituzione dei corrimano. I lavori sull’intera rete sociale sono stati fortemente condizionati dai ritardi nei pagamenti delle fatturazioni pregresse, per le ben note problematiche finanziarie. Appare evidente a tutti che se non paghiamo i fornitori, ad un certo punto la loro prestazione si arresta. Stiamo cercando di recuperare e riteniamo di poter risolvere entro 4-6 settimane.
C’è chi si fa in quattro per dare una prospettiva all’azienda, chi fa la spola con Roma per trovare soluzioni finanziarie ad un disastro immane e per evitare il fallimento, chi cerca di portare avanti, pur tra le mille difficoltà, azioni positive di rilancio del servizio; e c’è chi invece non perde occasione per giocare allo sfascio, per lanciare accuse ed intimidazioni, per gettare fango sulla immagine dell’azienda e del suo personale”.
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