Cronaca
Redazione
08 febbraio 2016 13:29
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Napoli-Caserta, maxi operazione anti-spaccio
NAPOLI – Questa mattina l’esecuzione ad opera dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, di 42 provvedimenti cautelari (19 in carcere e 23 al regime degli arresti domiciliari), emessi dal Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia. Un’operazione condotta nelle province di Napoli, Caserta e Ravenna in merito al reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
Un’indagine che prende vita nel 2013, con oggetto lo spaccio a Santa Maria Capua Vetere e nei Comuni limitrofi, conseguente alla disarticolazione del gruppo Fava avvenuta nel 2013. Di lì un aspro conflitto tra i Fava ed i Bellagiò per il controllo del mercato della droga, con episodi violenti, atti incendiari, che avevano già portato in precedenza all’arresto dei vertici del gruppo Fava, poi divenuti collaboratori di giustizia.
Gli spunti offerti dalla collaborazione, intercettazioni, servizi di OCP, hanno permesso di delineare nuovi scenari rispetto allo spaccio di stupefacenti, ed alla nascita di nuovi spazi destinati alla vendita. Diversi i luoghi dediti a tale attività: l’anfiteatro, la villa comunale, le c.d. “palazzine”. L’approvvigionamento avveniva, in particolare per la cocaina, oltre che a Caivano, nella zona nota come “Parco Verde”, anche nei comuni di Casal di Principe e di Orta di Atella.
La marijuana veniva invece coltivata nelle campagne tra i comuni di San Tammaro e Santa Maria la Fossa, occultata tra i campi di tabacco dove sono state rinvenute oltre 1000 piante. Ad aggravare la situazione l’utilizzo di minori nell’attività di spaccio. Diversi gli stratagemmi per occultare la droga, tra cui l’utilizzo di salviette umidificanti o all’interno del bossolo dell’ovetto kinder.
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