NOLA – Lo sciopero, che era stato annunciato nei precedenti giorni, da parte di alcuni lavoratori del C.F.R. centro di riabilitazione sito in Nola, si è tenuto questa mattina . CGIL, CISL e UIL sono insieme a sostenere l’iniziativa di protesta , dovuta alla “disdetta unilaterale del C.C.N.L” , uno sciopero che potrebbe avere seguito anche la prossima settimana.
Una questione che parte dalla struttura specifica, ma che è mirata a salvaguardare il contratto nazionale, così come ci spiega Raniero Misuraca, responsabile regionale Uil-Fpl :
“Una vertenza che mira a difendere non solo i diritti dei lavoratori, ma bensì 50 anni di battaglie sindacali. Nessun imprenditore può ipotizzare all’interno di un’azienda altamente sindacalizzata di procedere in maniera unilaterale a sostituire un contratto collettivo nazionale applicato, con uno di maggior favore per l’imprenditore. Un’iniziativa che annienta i diritti dei lavoratori. Oltre allo sciopero di oggi ci saranno tutte le azioni sindacali e legali che la legge ci consente. Da domani ci sarà un presidio h24 dei lavoratori non in servizio per continuare al fine di far valere i propri diritti”.
La replica dell’azienda affidata alla dott.ssa Guerriero, Direttore Sanitario della struttura : “Si tratta di una condizione di disagio dettata da modifiche normative, che hanno creato un momento di confusione, incertezze sul futuro. Siamo sempre stati un punto di riferimento, fornendo determinati tipi di prestazioni per le quali abbiamo investito in informazione e formazione; un processo di affiancamento ai nostri lavoratori con specialisti , che hanno contribuito a migliorare le prestazioni di tutti.
Ci siamo confrontati negli anni con diverse problematiche, anche di natura economica, per una struttura che deve sostenere costi importanti. Concorrenza, progetti d’ambito con trasferimenti non sempre puntuali. Abbiamo già ribadito che il passaggio di contratto non comporterà effetti sui lavoratori: nessun ridimensionamento degli stipendi, nessun cambiamento delle condizioni. Discorso diverso per chi potrebbe arrivare in futuro, operatori che potranno sicuramente valutare di legarsi o meno a questa struttura.
Nessuna precarizzazione. Pur riconoscendo il diritto sacrosanto a scioperare, non possiamo non rimarcare che si tratta, in questo caso, di azione foriera solo di grave danno economico immediato e futuro per l’azienda, e di riflesso per i lavoratori, ma di spregio per gli utenti che meritano altra considerazione. I diritti dell’azienda sono esattamente come quelli dei lavoratori: non si toccano”.
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