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Cronaca Redazione 17 ottobre 2015 00:22 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Il Tar Annulla Le Partite Pregresse Emesse Da Gori:Grande Vittoria Dei Comitati Per LÂ’acqua Pubblica! La GORI: ricorreremo al Consiglio di Stato
Grande vittoria della Rete Civica ATO3 Coordinamento Campano per l’Acqua Pubblica sulla GORI, che esulta e dichiara:
“Questa mattina è stata pubblicata la Sentenza del TAR Campania in riferimento alle cosiddette PARTITE PREGRESSE emesse dalla GORI SpA. Parliamo di un importo pari a 122 milioni di euro che la società di gestione del Servizio Idrico dell’ATO3 Sarnese-Vesuviano sta chiedendo agli utenti in riferimento al periodo 2006-2011. I Comitati della Rete Civica ATO3, insieme all’ associazione FEDERCONSUMATORI e alle Amministrazioni Comunali di Angri, Casalnuovo e Nocera Inferiore, Castel San Giorgio e Fisciano tutte facenti parte della “Rete dei Sindaci per l’Acqua Pubblica”, hanno impugnato gli atti e le pretese della GORI sulle "Partite Pregresse Ante 2012", e assistiti dagli avvocati Giuseppe Grauso e Francesco Miani hanno dato seguito al ricorso al TAR. Il TAR, con una lunga e articolata sentenza, accoglie in pieno tutte le obiezioni sollevate rispetto alla illegittimità degli atti posti in essere dall’ormai ex-Commissario Straordinario di ATO3 Carlo Sarro, (attualmente indagato per turbativa d’asta).
Dalla sentenza del TAR emerge la figura grigia di Sarro e del ruolo che ha ricoperto in questi anni. Doveva rimanere in carica per sei mesi come commissario per la liquidazione dell’Ente d’Ambito, è rimasto illegittimamente in carica per più di due anni, intervenendo su questioni che non hanno nulla a che fare con la gestione ordinaria dell’Ente. Risulta evidente che la sentenza getta una ulteriore e pesante ombra sulla gestione inefficace ed inefficiente del servizio idrico di GORI Spa, che in sinergia con gli enti preposti al controllo non ha esitato a costruire un castello di carte ed atti illegittimi volti a rimpinguare le proprie casse, a danno degli utenti. Ora più che mai è urgente mettere in liquidazione la GORI Spa. La foglia di fico che copre l’indecente gestione del servizio idrico da parte di GORI si è ulteriormente rimpicciolita, si tratta ora più che mai di capire quali Sindaci e quali amministrazioni sostengono ancora politicamente il “carrozzone” per metterli tutti alla porta e voltare finalmente pagina nella gestione del servizio idrico.
La Regione Campania dovrà finalmente porre fine al commissariamento e restituire la democrazia ai cittadini ridando il potere all’assemblea dei sindaci di decidere in piena autonomia la gestione del servizio idrico. Grazie al forte impegno di resistenza alla GORI da parte dei comitati cittadini e alla caparbietà di molti Sindaci per l’acqua pubblica possiamo sperare di chiudere la fallimentare stagione della privatizzazione del servizio idrico passando ad una Gestione Pubblica e Partecipata dell’acqua”.
Non ci sta , chiaramente, la GORI che replica: Il TAR Campania – Napoli, Sezione I, con le sentenze nn. 4846 – 4848 – 4849 – 4850 del 15/10/2015, ha accolto i ricorsi dell’Associazione Federconsumatori Campania e dei Comuni di Angri, Casalnuovo di Napoli e Nocera Inferiore contro le c.d. partite pregresse, che contestavano, tra l’altro, la persistenza dei poteri del Commissario Straordinario dell’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano. Per il TAR Campania – Napoli: i Commissari Straordinari degli ATO non hanno più poteri. La GORI proporrà ricorso in appello innanzi al Consiglio di Stato per l’annullamento di tali sentenze, anche in considerazione del fatto che le stesse risultano essere difformi dal recente orientamento sia della Sezione VIII dello stesso TAR Campania (ordinanza n. 819/2015 relativa al Commissario dell’ATO Napoli-Volturno) sia del Consiglio di Stato (sentenza n. 2632/2015 relativa al Commissario dell’ATO Sele), auspicando al contempo un utile intervento chiarificatore da parte della Regione Campania che restituisca ordine e trasparenza in un settore di grande rilevanza e di particolare attenzione da parte dei cittadini.
La guerra, insomma, continua tra i Comitati per l’Acqua pubblica e la GORi, che nonostante un referendum in cui 27 milioni di italiani hanno votato per l’acqua pubblica, continua a gestire il servizio idrico a modo suo in Campania.
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