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Cronaca Redazione 05 settembre 2015 13:31 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
CASTELLO DI CISTERNA - Svolta nelle indagini sul tragico omicidio di Anatolij Korol, ucciso barbaramente sabato scorso nel supermercato Piccolo nel tentativo di sventare una rapina. Si tratterebbe di due giovani , parenti di un boss della camorra. Si nascondevano in Calabria. In questo momento, nella caserma del nucleo operativo di Castello di Cisterna, sono sotto interrogatorio del procuratore capo della procura di Nola , Mancuso.
Oggi alle 16:30 si terrà la conferenza stampa presso la caserma Dalla Chiesa di via Miccoli, nello stesso comune di Castello di Cisterna, teatro dell'efferato omicidio. Anatoliy è stato ucciso con un penna che gli è stata conficcata brutalmente nel collo. I militari hanno messo a ferro e a fuoco il vicino quartiere Cisternina e i rioni popolari dell'hinterland ad alto rischio delinquenziale dove si vive di spaccio e di illegalità facendo sentire costantemente il loro fiato sul collo. Nel corso di un'ultima perquisizione avvenuta nella notte nella Cisternina di via Leopardi sono stati rinvenuti un fucile mitragliatore e una pistola 7.65, accanto una buona scorta di munizioni.
Le armi erano pronte per l'uso con i proiettili in canna ed erano state occultate nei vani degli spazi condominiali dell’area popolare. Ora sono nelle mani della scientifica per gli accertamenti balistici. Ringraziamenti commossi sono arrivati dall'ucraina da parte della povera moglie della vittima, Nadia, che vive insieme alle due figliolette un dramma davvero enorme da accettare e da superare. Anatolij era un faro per la famiglia, una luce che è stata spenta senza pietà anche dall'omertà e dalla paura imperante in queste terre rese silenti dalla sopraffazione e dalla violenza da parte di gente dal grilletto facile abbandonata nei quartieri dell' antistato diventate negli anni le loro roccaforti .
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