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Cronaca Angelo Bruscino 11 agosto 2015 18:02 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Spesso si racconta di Marigliano, come cittadina di confine, dove è più semplice contare ed elencare le cose che non vanno che le buone pratiche, dove ormai si è abituati a gridarsi contro e a protestare, dove quasi mai funziona il dialogo e la proposta, e dove troppo spesso tutti si fanno possedere dal demone dell’irrazionalità , che ci porta sempre a puntare il dito verso tutto e tutti, senza mai volere nemmeno tentare di approfondire e di capire.
Spesso si racconta di Marigliano, come cittadina di confine, dove è più semplice contare ed elencare le cose che non vanno che le buone pratiche, dove ormai si è abituati a gridarsi contro e a protestare, dove quasi mai funziona il dialogo e la proposta, e dove troppo spesso tutti si fanno possedere dal demone dell’irrazionalità, che ci porta sempre a puntare il dito verso tutto e tutti, senza mai volere nemmeno tentare di approfondire e di capire.
Eppure chi incarna una posizione diversa, più coraggiosa, più aperta, in grado di mettersi in discussione, capace di ragionare e valutare le cose per quello che sono e non per la leggenda che spesso gli si costruisce attorno, non manca nemmeno nella nostra cittadina, quel qualcuno spesso ha gli occhi ed il volto dei nostri giovani e qualche anno fa mi è capitato di incontrarne una in particolare, si chiama Marianna Coppola, all’epoca meno di trentanni, brillante, capace, lavoratrice ed impegnata civicamente.
Il nostro incontro nasce da una spinta, la curiosità che a differenza di tanti altri, la porta da me con interrogativi di questo genere : “quale è il mio impegno per il mio territorio, quali sono i miei progetti industriali, come immagino il futuro”, glielo spiego, le piace forse quello che sente e per questo fa una cosa straordinaria, mi chiede di mettermi in discussione e spiegarlo anche agli altri, scoprirò poi soprattutto giovani, che con lei militano in città.
Sono sorpreso per la prima volta mi arriva un invito costruttivo a Marigliano e piacevolmente colpito dal suo entusiasmo non posso che cogliere l’opportunità; qualche sera dopo ho il piacere di essere subissato di domande da un gruppo di ragazzi e non solo che come Marianna vogliono capire di più e vi assicuro non mi trovo di fronte “yesman”, al contrario mi mettono in difficoltà, approfondiscono, insomma mi costringono a dare il meglio di me, poi succede una cosa strana il tavolo si inverte ed inizio ad ascoltare loro, le proposte, i sogni, la freschezza di qualche idea e soprattutto l’entusiasmo di chi a tutti i costi è deciso a cambiare in meglio la propria terra.
Sono colpito da questa vitalità e alla fine dell’incontro non posso che ringraziare Marianna per il piccolo miracolo che le ho visto operare, superare la chiusura anche politica di molti e tentare di ascoltare una campana diversa, roba che io personalmente non ero mai riuscito ad ottenere.
Adesso è passato un po’ di tempo da quell’incontro è Lei riesce, inconsapevole, a realizzare un'altra impresa impossibile nella nostra cittadina, tutti e dico tutti, superando simpatie, ideologie, colori politici e preconcetti si sono raccolti, chi nella solitudine della propria mente, chi sui canali social, chi in chiesa, per aiutarla a superare una prova durissima ed immeritata, perché Marianna in maniera del tutto involontaria ha fatto riscoprire a tutti noi il valore di comunità, il fatto di avere un cuore che batte sempre a favore dei suoi giovani migliori, per queste ragioni, non possiamo perderLa, per questa ragione ce la devi fare e a quello di tanti si aggiunge un augurio forte anche da parte mia e con sorriso ti scrivo : “Forza Marianna”
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