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Cronaca Redazione 07 agosto 2015 10:10 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANELLA - Un omicidio freddo ed efferato quello che ha visto cadere sotto i colpi dei sicari il 33enne Giovanni Panico. L'uomo che aveva solo qualche piccolo precedente per reati contro il patrimonio non era certo un personaggio di spicco della criminalità organizzata. L'esecuzione però è di chiaro stampo camorristico. Chi e perché aveva interessi a farlo fuori? E' questo l'interrogativo su cui stanno indagando gli inquirenti. Sul posto è giunta la polizia scientifica che ha effettuato tutti i rilievi del caso raccogliendo anche i bossoli che saranno sottoposti ad esame balistico. E' stato un pomeriggio di sangue inaspettato per la città di Mariglianella che mai si sarebbe aspettata di essere associata a omicidi di camorra.
Era dagli anni 80 , da quando imperversava la faida tra gli affiliati di Cutolo e Alfieri per il controllo degli affari illeciti che a Mariglianella non si verificavano esecuzioni di chiaro stampo camorristico. Ieri però sotto il caldo torrido del pomeriggio estivo con più 40 gradi si è sparato facendo fuori una vita umana senza pietà. I killer lo hanno attratto fuori bussando alla sua porta e poi gli hanno sparato a distanza ravvicinata al torace e alla faccia senza possibilità di scampo. Panico era a dorso nudo quando è andato fuori e forse conosceva i suoi assassini. Per questo non aveva avuto paura. Pensava forse di parlare e di chiarire qualcosa come già era avvenuto altre volte. Qualche vicino racconta di aver visto l'uomo avere un'accesa discussione con qualcuno nei giorni precedenti. Ma sull'omicidio cala il silenzio. Hanno paura le persone di commentare.
Anzi addirittura qualcuno che abita in zona di fronte ai curiosi che chiedevano che cosa fosse successo, proprio a pochi metri di distanza dal luogo dove giaceva a terra il corpo senza vita della vittima coperto da un lenzuolo bianco, per liquidare la cosa in fretta e non suscitare curiosità morbose diceva che si era trattato di un incidente stradale. "Un incidente, solo un incidente". Eppure in tanti sapevano delle strane frequentazioni della vittima, visto spesso in compagnia di personaggi che gravitano intorno alla microcriminalità e agli ambienti dello spaccio. Potrebbe essere maturato proprio in questi ambienti il suo omicidio? Gli inquirenti sono al lavoro proprio per capire e ricostruire la vita di Panico. Di certo il 33enne prima di essere ucciso era con la sua famiglia, la moglie e le sue due figlie adolescenti, due care ragazze, che stavano facendo il bagno in una piscina gonfiabile posta nel cortile dell'abitazione che da circa due anni occupano. Si appoggiavano nella casa di un anziano del posto che rimasto solo li aveva accolti in casa. Non era nel sottoscala dove si riparano le biciclette come qualcuno racconta, lì c'è il biciclettaio che è il figlio adottivo dell'anziano e che abita di fronte. La gente terrorizzata dal rumore degli spari ha fatto confusione. Poi le urla, la disperazione dei familiari della vittima hanno reso il clima ancora più mesto.
La prima a uscire fuori è stata la moglie e poi le povere figlie adolescenti. Non si reggevano in piedi. Intanto la gente era attonita: Mariglianella a parte qualche episodio di bullismo e di criminalità comune non è terra di grossi interessi camorristici. Il commercio è asfittico e l'economia al collasso. La disoccupazione raggiunge picchi elevati e cosa paradossale ci sono numerosi centri di scommesse e gente per strada. Ora si tenta un rilancio con l'apertura sulla Variante 7Bis di colossi commerciali che hanno portato qualche assunzione. I servizi sociali sono attivi e anche l'assessorato al ramo si sta dando da fare in termini di politiche a sostegno del reddito e di lotta all'emarginazione e alla devianza minorile. Il sindaco, Felice Di Maiolo, addirittura nell'ambito del protocollo della terra dei fuochi ha puntato su un sistema di videosorveglianza per garantire il controllo ambientale e la sicurezza. La gente spera che tali misure vengano attuate al più presto.
Giovanni Villano
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