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Cronaca Redazione 09 maggio 2015 23:07 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
CIMITILE - Venerdì 8 il gruppo Siebenarchi, al secondo anno di vita come fondazione, ha riaperto le porte delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile al dibattito sui temi dell’architettura e di tutte le discipline che con essa si confrontano. Ad inaugurare l’evento è stata la consegna del premio alla carriera “Matita d’oro” a Riccardo Dalisi, in riconoscenza del lungo e prolifico impegno professionale. Il designer, ripercorrendo il racconto della sua carriera, invita i giovani ad usare altresì la penna come strumento di progettazione, metafora dell’importanza dello sbaglio: come una goccia di pittura che cade all’improvviso sulla tela, l’imprevisto è un suggerimento, motore di idee.
Novità dell’ottava edizione è l’istituzione del premio “Maggio dell’Architettura”: 12 giovani, tra studenti e professionisti, sono stati invitati a partecipare ad una mostra-concorso, attraverso la presentazione di un progetto, che si concluderà venerdì 5 giugno con la proclamazione dei tre vincitori: i partecipanti alle conferenze possono esprimere due preferenze che affiancheranno il voto della giuria tecnica - composta da Massimo Pica Ciamarra, Gianluca Peluffo e Orlando Di Marino - per decretare i progetti più interessanti.
Il primo appuntamento, con grande adesione di professionisti e studenti, ha visto protagonista la designer Sabrina Persechino - Atelier Persichino Roma – architetto e stilista.
Un processo creativo che nasce come un gioco, prima di tutto, e che si avvale delle conoscenze e competenze tecniche della Persechino: l’architettura come la moda sono costruzioni di chiaroscuri, sapienti giochi di forme sotto la luce. Le collezioni prendono ispirazione da opere di illustri architetti del passato e del presente: le nervature strutturali degli hangar di Pier Luigi Nervi si trasformano in una maglia reticolare che struttura un capospalla, così come la dualità introverso-estroverso nelle ville di Moretti si traducono in tagli profondi e sensuali che fendono caste tuniche.
La collezione “Barock” nasce dalla trasposizione in tessuti dello studio sulle cupole di Santa Maria Novella o delle chiese gemelle di Roma; così come le analisi sulle sezioni auree e le forme generatrici del nautilus albino si traducono in matrici – da qui il nome della collezione – per la creazione di abiti. “Haute Concrete”, giocando sul tema dell’alta moda e del principale elemento da costruzione, il cemento, fa riferimento ad opere contemporanee come il Padiglione di Saragoza di Zaha Hadid, il centro culturale Marie Tjibaou di Renzo Piano, l’Istitute du Monde Arab di Jean Nouvel: un particolare tecnologico, le tessiture dei materiali, l’uso innovativo di sistemi costruttivi tradizionali si decodificano in forme e stoffe da indossare. Non poteva mancare una citazione al tema Expo, inteso nelle costruzioni simbolo che ne hanno fatto la storia: la ninfea amazzonica che ha ispirato Paxton per il Cristal Palace della prima esposizione internazionale a Londra, così come il nido-foresta del Palazzo Italia o le bullonature della Torre Eiffel si traducono in sete stampate, cinture di pelle intarsiate, colori tropicali.
Hanno fatto da cappello introduttivo gli interventi degli architetti Salvatore Visone – Presidente dell’Ordine degli Architetti di Napoli - e Mario Losasso – Direttore del Dipartimento di Architettura - sottolineando il rilievo del connubio moda-architettura, tanto sviluppato negli atelier esteri e così sottovalutato al sud, e annunciando l’istituzione del Corso di Laurea in Design presso il Diarc, previsto per il prossimo anno accademico.
Il prossimo appuntamento è previsto per venerdì 15 maggio, alle 19, con la partecipazione dell’urbanista Maurizio Carta del Politecnico di Palermo.
La partecipazione al ciclo di conferenze prevede l’attribuzione di crediti formativi per architetti e studenti.
Alessia Franzese
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