20/04/2024
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Cronaca Nicola Riccio 06 aprile 2015 23:15 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Il coordinamento dei presidi dell’Associazione Libera di Napoli e provincia , d’accordo col presidio dell’area nolana intitolato a “Giuseppina Guerriero” prendono posizione sui fatti che hanno visto coinvolta l’area Vesuviana.
NOLA. “ E’ maturo il tempo di mettere mano ad un sano ed organico piano territoriale contro la corruzione che affossa il nostro presente e ruba il futuro ai giovani.” Ecco uno stralcio del comunicato che l’associazione Libera , nello specifico il coordinamento Presidi napoletani d’accordo col presidio locale, ha emesso dopo gli arresti della settimana scorsa di soggetti che pare siano vicini al clan Fabbrocino operante nella zona vesuviana.
“ Il presidio dell’associazione Libera area nolana “ Giuseppina Guerriero” denuncia lo stato soporifero di attenzione collettiva sulle dinamiche camorristiche di una terra , quella nolana, violentata dalla camorra e dalla corruzione.
L’area vesuviana spesso viene dai media poco menzionata , fagocitata dalle dinamiche napoletane più sanguinarie ed eclatanti, ma da sempre ha rappresentato uno snodo fondamentale per la presenza di gruppi criminali storici che a partire dagli anni ’70 sono stati portatori di morte e sofferenza. Una presenza non urlata che serpeggia tra le piaghe di questo territorio e che vede nel Clan Fabbrocino una presenza d’ostacolo alla crescita e lo sviluppo della zona.
Nell’ultima relazione semestrale 2014, la D.I.A. dedica particolare attenzione alle dinamiche nolane del clan Fabbrocino come gruppo storico con elevate capacità imprenditoriali che “ hanno assorbito molte compagini criminose autoctone, facendole diventare proprie strutture satellite. “ Un clan compatto, dalla grande fiuto imprenditoriale, un clan che punta alla gestione solo di grossi affari e che , dispensando i piccoli commercianti, risulta apparentemente meno presente e meno rumoroso. “ Le consistenti disponibilità economiche di questo clan hanno contribuito al vincolo di omertà dei consociati, tanto che nessun aderente al sodalizio, nonostante i colpi inflitti all’organizzazione da forze dell’ordine e magistratura, ha mai intrapreso un percorso di collaborazione con la giustizia.”
Nel corso delle operazioni condotte la settimana scorsa dalla DIA per fatti che risalirebbero alle attività del clan Fabbrocino nel lasso di tempo 2007-2012, il clan vesuviano avrebbe condizionato il libero mercato nel settore del calcestruzzo, imponendo un listino prezzi maggiorato rispetto a quello di altre imprese. Gli imprenditori locali sarebbero stati costretti ad acquistare cemento, convinti da ritorsioni fisiche e patrimoniali, dalla società savianese Gifra srl. Terremoto anche nel Comune di Nola perché pare che nella gestione delle aziende riconducibili al clan ci fosse l’assessore all’urbanistica De Angelis.
Le indagini della magistratura faranno il loro corso e sapranno fare piena luce sulla dinamica in oggetto. Intanto da tempo la stampa locale aveva acceso i riflettori sulle attività dei Comuni dell’area che, in varie circostanze, non sono apparse limpide.
Come associazione, come singoli cittadini, come lavoratori con le nostre professionalità siamo pronti a fare la nostra parte, a costruire un NOI che sia capace di rendere ognuno di NOI corresponsabile di quello che succede intorno.
Troppo silenzio, troppo vuoto lasciato da una politica che ha perso senso e ragione. Troppo dolore , sofferenza e morte abbiamo subito per non essere stati cittadini che si prendono cura del proprio destino e della propria terra. E’ il momento di capire, di fare ed agire il concetto che la legalità conviene a tutti e fa bene a tutti . “
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