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Cronaca Redazione 09 marzo 2015 23:34 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Una mamma: “Proteggiamo i nostri ragazzi”.
MARIGLIANO - Accorato appello di una mamma preoccupata per i pericoli che il figlio di 15 anni corre se va in giro con gli amici per Marigliano di sabato, alle ore 10:00, di sera, in pieno centro cittadino.
Alla signora Raffaella Catuogno, più che gli imbecilli, che senza una ragione hanno cominciato a insultare e picchiare il figlio e gli amici, ha fatto male l’indifferenza della gente, che in pieno centro, nel centro di piazza Municipio, permette a un manipolo di bulli di fare i gradassi, senza intervenire, senza indignarsi per tanta gratuita violenza . Questo il suo racconto.
"Sabato sera mio figlio, 15enne, era in giro con i suoi amici in piazza. Un'uscita spensierata, di ragazzini per bene, che il fine settimana lo passano insieme, raccontandosi la loro settimana di studio ed impegni. Alle 22, circa, mio figlio telefona a mio marito, scosso, avvisando che una banda di altrettanti ragazzini, forse meno per bene dei nostri, si sta divertendo a provocarli, con schiaffi e pugni, tanto che hanno dovuto trovare riparo in uno dei locali aperti anche di sera, sul corso. Mio marito corre a recuperarli e dei teppisti vigliacchi, ovviamente, nessuna traccia.
I deficienti ci sono sempre stati, non sono figli soltanto di questa generazione. Ognuno di noi ha dovuto avere a che fare con qualche bullo che, forte della sua comitiva di ragazzini annoiati e senza alcun rispetto per le persone, cercava di passare le sue serate provocando gli altri.
Ma quello che spaventa, oggi, è l'indifferenza della gente. Mio figlio e i suoi amici non erano in un vicolo oscuro, non erano in una stradina di campagna, non si trovavano in un angusto anfratto. Erano in piazza, di sabato sera, tra la gente che passeggia, ride e chiacchiera. Nessuno ha pensato di intervenire, nessuno ha detto nulla, nessuno si è fermato per capire se stessero scherzando con dei coetanei o se avessero bisogno di aiuto. Nessuno. Ed è questo che ha ferito di più mio figlio. Non i teppisti annoiati. Non le provocazioni gratuite. Non lo schiaffo che, vigliaccamente, gli hanno dato alle spalle. Mio figlio è tornato a casa ferito dall'indifferenza delle persone che non sono intervenute, che hanno continuato a ridere, chiacchierare e passeggiare. "Sono ragazzini" avranno pensato "Se la spiccino tra di loro". Quei ragazzini sono i vostri figli, fratelli, nipoti e vanno tutelati, anche dagli sconosciuti. Non foderatevi gli occhi di prosciutto, non fate finta di non vedere. I teppisti vigliacchi approfittano proprio della vostra indifferenza. Intervenite, fateli sentire protetti, i nostri ragazzi. Non è solo un rapporto di parentela, a legare le persone. Siamo una comunità, condividiamo una cittadina: prendiamoci cura l'uno dell'altro e piantiamola di coltivare soltanto il nostro orticello. Da soli non si va da nessuna parte.
Anche i teppisti vigliacchi sono figli, fratelli, nipoti di qualcuno: mamme, dove siete? Li ascoltate, quando parlano delle loro bravate con gli amici? Sorelle, li vedete quando danno addosso a ragazzini indifesi, senza ragione? Zie, nonne, ve lo raccontano, i conoscenti, come si comportano quando sono in gruppo, come un branco di bestie?? Siete fieri di loro? Li fomentate? Li proteggete? Li giustificate? Fingete di non vedere e sentire? E se un giorno i vostri teppisti vigliacchi incontrassero un gruppo di teppisti vigliacchi più annoiati di loro, più violenti di loro, più cattivi di loro? E' davvero questo, il futuro che volete per i vostri ragazzi? Io no. Né per i miei ragazzini per bene né per i vostri teppisti vigliacchi.
Raffaella Catuogno
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