26/04/2024
(128 utenti online)
Cronaca Redazione 04 marzo 2015 15:03 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
POMPEI - Sequestrati 5.778.939,05, questa mattina, all’ex commissario delegato per l’emergenza degli scavi archeologici di Pompei, dopo un’inchiesta della Procura Regionale della Corte dei Conti per la Campania, dai finanzieri del Comando Provinciale di Napoli.
La vicenda nasce dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 luglio 2008 che, in considerazione dei numerosi crolli verificatisi e del grave pericolo in atto nell’area archeologica di Pompei, ha dichiarato, fino al 30 giugno 2009, lo stato di emergenza; stato di emergenza poi prorogato fino al 30 giugno 2010 con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 luglio 2009.
A seguito della dichiarazione di stato di emergenza sono state emanate nell’arco di due anni varie ordinanze di protezione civile che hanno stanziato complessivamente risorse per 79 milioni di euro, tutte finalizzate alla messa in sicurezza e alla salvaguardia dell’area archeologica.
Al centro dell'attività investigativa, i lavori complementari realizzati nel 2010 per la fornitura di attrezzature per spettacolo e per l’allestimento scenico del Teatro Grande di Pompei, esorbitanti rispetto all’obiettivo di messa in sicurezza, conservazione e restauro del patrimonio del sito archeologico. Tale affidamento, tra l’altro effettuato senza gara.
L’indagine è stata coordinata dal Sostituto Procuratore Generale della Corte dei Conti Donato Luciano e condotta dai militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti