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Cronaca Redazione 07 novembre 2014 23:59 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Di Sandra Monda*
MARIGLIANO - Non abito più a Marigliano ma ritorno spesso. Andai via nel 1990 lasciando la direzione didattica, andai via perché superai il concorso per ispettore tecnico, fui assegnata alla regione Lazio e vi rimasi per tre anni; dal 1993 ritornai in Campania con sede a Napoli, in servizio nell’intera regione e spesso in luoghi diversi dell’intero territorio nazionale. Mi trasferii infine a Napoli, dove tuttora risiedo per abbattere i tempi di spostamento e vivere in modo più disteso l’ intensa giornata lavorativa.
Spesso sono a Marigliano in questi ultimi tempi, frequento alcune scuole del territorio, io che sono stata direttrice didattica dell’allora secondo circolo di Marigliano, oggi I.C. Aliperti, e del primo circolo didattico fino all’anno scolastico 1989/90. Molte delle iniziative che a quel tempo intrapresi, con il supporto di docenti e genitori e la seria attenzione delle amministrazioni comunali dell’epoca, hanno dato frutti oggi visibili a tutti.
Mentre ero ancora direttrice didattica del primo circolo fu completata l’area ex 219 per accogliere coloro che erano rimasti senza casa a seguito del sisma del 1980. Fu costruito un intero quartiere per circa tremila abitanti, con strutture per istituire i due asili nido, due scuole dell’infanzia, una scuola elementare e una scuola media, un’abbondanza inusitata di edifici da adibire a scuole sebbene connotata da bassi livelli di qualità. Fu proposto a me direttrice del primo circolo di trasferire lì la scuola materna che occupava parte della villa Attena, già allora in cattivo stato di manutenzione. Accettammo l’edificio costruito per asilo nido e i piccoli alunni si trasferirono lì mentre le altre strutture scolastiche che via via entravano in funzione furono governate dal 2° circolo didattico, competente per territorio.
Per una triste circostanza nell’a.s. 1989/90 assunsi la reggenza anche del 2° circolo didattico. Ho quindi vissuto le difficoltà del nuovo insediamento e della stessa amministrazione comunale che non poteva intervenire perché l’intera area non era ancora stata assegnata al comune. Erano allora difficoltà ordinarie, comuni a molti paesi limitrofi, che con il tempo si sarebbero risolte; in effetti quelle difficoltà sono risolte nei paesi limitrofi, anche se rimangono i problemi posti dalle scelte iniziali delle aree da edificare, cioè quartieri separati dal centro e quindi luoghi di possibile emarginazione.
A Marigliano no, niente è stato risolto, qualcosa sarà stato pur fatto nel corso degli ultimi 24 anni, ma l’area della ex 219 rimane squallida e fa vergogna ad un paese civile.
Mi indigna vedere oggi le strade di accesso che portano all’edificio della scuola primaria, tenuta alla perfezione con il sacrificio e la dedizione di tutto il personale della scuola. La piazzola di sosta delle auto dei genitori che prelevano i piccoli studenti appare come una discarica di oggetti fuori uso, la strada di accesso pedonale costeggia spazi sporchi e trascurati: contenitori dell’immondizia colmi e fatiscenti, immondizia depositata a terra, carte e sporcizie di vario genere su prati e strade interne. Si notano abbellimenti fatti da singoli sulle facciate degli edifici, segno del tentativo degli abitanti di aver cura in qualche modo del luogo dove abitano, le famiglie mi sembrano attente ai loro bambini, li accompagnano a scuola, li attendono all’uscita rispettando le regole.
Le scuole hanno fatto molto e continuano a fare molto ora che l’accorpamento della scuola media ha trasformato il terzo circolo didattico nell’ istituto comprensivo Pacinotti. Una grande opportunità da cogliere a volo, un solo istituto che, con altri alunni provenienti da aree diverse del paese, accoglie bambini, ragazzetti e ragazzi del quartiere da tre a 14 anni, che si relaziona con le famiglie per otto anni.
Questa mia lettera vuol essere un appello per la generazione giovane adulta, che ha i figli a scuola e vuole impegnarsi perché i loro figli crescano in un luogo civile.
Pontecitra non è un problema di chi ci abita, è un problema per tutti, se quei ragazzi e quelle famiglie si sentiranno accettati, curati e orientati tutti i cittadini di Marigliano avranno qualcosa in più.
*Direttrice didattica del 1° e 2° Circolo fino al 1990
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