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Cronaca Redazione 19 febbraio 2014 10:34 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Il sindaco Romano:”Siamo fieri ed orgogliosi di avere alla guida della nostra chiesa don Salvatore Purcaro. Chi minaccia non è degno neanche di far parte di Brusciano”.
BRUSCIANO “Nessuno ci porterà via il nostro parroco. Siamo pronti a fare le barricate. Vada via dalla nostra comunità chi minaccia e ricorre a metodi mafiosi”. Il sindaco di Brusciano, Giosy Romano, fa ricorso ai manifesti murali per esprimere la propria solidarietà e vicinanza al parroco don Salvatore Purcaro, raggiunto nei giorni scorsi da un biglietto intimidatorio in cui gli chiedevano di andare via. In caso contrario minacciavano di tagliargli la testa.
“Brusciano intera è indignata –fa sapere il sindaco-. Le minacce inqualificabili di un vigliacco al nostro Don Salvatore non possono infangare il nome di una città”.Il primo cittadino Romano non ci sta.: “ Non consentiremo a nessuno, tantomeno ad un vigliacco, senza un briciolo di cervello, di tentare di portarcelo via. Questa città ha già troppo sofferto, ora che il cambiamento si tocca con mano, ora che Brusciano costituisce esempio per gli altri, nessuno potrà fermare Salvatore, nessuno potrà fermare una città che vuole crescere”.
L’invito finale che il sindaco rivolge a chi minaccia la tranquillità della comunità è quello di fare a sua volta le valige: “Il bene comune, l’espressione che da sempre Don Salvatore utilizza e che mai ci stancheremo di sentire e di inseguire, risuonerà con un fragore sempre più forte, incessante! Abbandoni ogni tentativo chi la pensa diversamente, vada altrove, siamo pronti a fare le barricate, a “petto in fuori” a sostegno di Salvatore e con lui della nostra Brusciano”.
Un messaggio deciso contro chi da mesi sta attaccando don Salvatore accusato persino di essere troppo vicino all’amministrazione comunale in carica. Di certo don Purcaro ha ereditato un ruolo pesante in una cittadina dove a livello religioso negli ultimi tempi di chiacchiere ce ne sono state tante. Dall’allontanamento del sacerdote Don Giovanni Lo Sapio della chiesa di San Sebastiano Martire a quello del prete del rione 219, don Baldassare Lombardi per finire con don Michele Lombardi. Qualcuno andato via chi per motivi di avvicendamento e altri per motivi non chiari. A don Salvatore che appena nel 2009 ha celebrato per la prima volta messa è toccato il delicato compito di traghettare le anime delle tre parrocchie in un clima ostile che non ammette cambiamenti e che si muove secondo schemi consolidati.
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