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Cronaca Andrea America 23 dicembre 2013 23:38 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANELLA - Avevo da poco finito di leggere le ultime pagine del libro “Il gioco di Ripper” di Isabel Allende, e riparato l’interruttore delle luci colorate sull’albero di Natale. Non so come, senza accorgermene, mi sono ritrovato addormentato sul divano e rivisto bambino, con i pantaloncini corti, vestito da chierichetto con la cotta bianca che faceva da sopravveste, in ginocchio sull’altare che servivo la messa di mezzanotte. Ho visto la chiesa stracolma di fedeli. C’erano donne col velo in testa e uomini infreddoliti, con sciarpe e cappotti. Ai primi banchi sedevano i miei compagni di classe della scuola elementare, con l’immaginetta di Gesù Bambino fra le mani.
Ad un certo punto ho visto il parroco Don Angelo, con la tipica beretta nera quadrangolare poggiarla sul mobiletto della sagrestia e indossare i paramenti sacri. Subito dopo si è recato sull’altare e dato inizio alla Santa messa. “In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”….e tutti noi a fare il segno della croce. Ho sentito la sua voce tenorile perfettamente intonata che cantava il Pater Noster. A ridosso della cantoria della chiesa, a suonare l’organo a canne c’era il maestro Sebastianino di San Nicola di Marigliano, attorniato da un coro di ragazzi e ragazze che cantavano: Santo, santo, santo, è il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della tua gloria…..
Per un momento ho sentito Don Angelo che predicava, parlando di antico passato e diceva di pace, di bontà e di perdono provenienti dalla culla di Betlemme. L’ho sentito dall’altare che diceva: “Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie un sereno e santo Natale, pieno di gioie, di amore, di soddisfazioni nel lavoro, nello studio e nella vita. E non dimenticate mai che un Bambino è nato duemila anni fa per la nostra salvezza. Dopo una breve preghiera ha ripreso: Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis! dona nobis pacem. e una folla di persone in fila, in silenzio e mani giunte, si accostavano verso l’altare per la comunione. A fine messa ho visto Don Angelo sorridente, accerchiato dalla dirigente scolastica con gli alunni, l’ingegnere Peppino, l’avvocato Luigi, il comandante Giovanni, i miei amici Ciro, Nicola, Antonio, Luigi, Michele,Gaetano con mogli e figli. E c’era “zi Ciccio il sagrestano. Tutti si abbracciavano e scambiavano gli Auguri di Buon Natale. Molti di loro andavano a baciare il Bambinello al centro del presepe nello spazio a sinistra della statua di San Giovanni. Era proprio un bel grande presepe, costruito con amore dai volontari dell’Azione cattolica.
C’erano pastori fatti a mano dagli artigiani di San Gregorio Armeno e paesaggi suggestivi ideati e colorati dai giovani artisti locali Giovanni e Sebastiano. C’era la grotta, il Bambino dagli occhi azzurri poggiato sulla paglia della mangiatoia, riscaldato dal bue e dall’asinello. San Giuseppe e la Madonna in piedi e gli zampognari all’ingresso. Sulla parte alta della grotta c’erano due angeli alati bellissimi con due occhi celesti e una stella con la coda al centro. Tantissimi pastori tra cui il macellaio, il castagnaro, il ciabattino che ripara gli zoccoli, il fabbro con la forgia,, la lavandaia col vestitino bianco, il venditore di cocomeri, il panettiere,il pescivendolo,la zingara, i giocatori di carte, il pastorello Benino. C’era il pozzo con l’acqua, la fontana, il ponte,il forno che sembrava ardere la legna,, il mulino, l’osteria, due fiumi e un piccolo laghetto con l’acqua che scorreva, due carretti trainati dai buoi. C’erano quattro-cinque casette e alcuni castelli imbiancati e illuminati, in lontananza sui monti.
Nello spazio a sinistra si intravedeva un vasto prato (pellicce umide staccate dai piedi degli alberi) con le pecorelle silenziose che pascolavano sotto la vigilanza del pastore con un mantello verde scuro sulle spalle. Un cagnolino nero smarrito, posto in modo sbagliato in mezzo alle galline. Mentre ammiravo il presepe e ascoltavo le melodie natalizie come sottofondo musicale per renderlo più emozionante, ho visto Nicola infreddolito dal volto ghiacciato senza cappotto, che chiedeva a Felice perché mancavano i Re Magi. “Sono in viaggio,stanno venendo dall’Oriente, arriveranno il giorno della Befana, è stata la risposta. Lo squillo del cellulare mi ha svegliato e interrotto il sogno: “Ciao Andrea, sono il tuo amico Vincenzo da Napoli, Auguri e Buon Natale a te e famiglia”. Grazie e Merry Christmas anche a te Viciè. E mia moglie da lontano chissà perché col sorriso sulle labbra si è accostata e bisbigliato: ” Te piace ‘o presepio? Ti sei svegliato finalmente. Dai vieni a tavola, è tutto pronto per la cena di Natale. E non dimenticare che dopo dobbiamo recarci alla messa di mezzanotte”. Certo che ci andremo, e porterò il presepe che da bambino è dentro di me.
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