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Cronaca Redazione 05 novembre 2013 09:36 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
A scoprirlo è stato il Commissario Prefettizio Vittorio Zappalorto. Alcune telecamere sono state anche sabotate.
MARIGLIANO - Che fine hanno fatto le telecamere che dovevano monitorare il territorio nelle
zone a rischio sicurezza e sversamenti illeciti di rifiuti? E' un interrogativo
che da giorni si stanno ponendo tutti i cittadini. La risposta è semplice:
sono un inutile arredo urbano. Insomma alcune non funzionano e altre sono
state sabotate. Le antenne e gli alimentatori posti sulla casa comunale sono
fuori uso da tempo e pertanto 7 telecamere non funzionano. Neanche le altre,
però, sono attive.
Dovevano essere più di venti le telecamere che dovevano
vigilare in città. A romperle il vento e il maltempo: in particolare un
fulmine Sabotate, invece, quelle di via Masseriola del Bosco, via Vecchia
del Bosco e delle strade provinciali 92 e 246 dagli inquinatori e da qualche
magnaccia, che così possono continuare indisturbati a sversare rifiuti tossici
senza il pericolo di essere scoperti.
Questo spiega anche perché a Boscofangone a cadenza quotidiana continuano ad essere smaltiti rifiuti speciali tra cui amianto polveri speciali di lavorazioni industriali e
copertoni, in tutta tranquillità. Rifiuti che poi vengono dati alle fiamme per
coprire gli smaltimenti industriali illeciti anche dei laboratori sartoriali.
Stupisce che ciò accade anche adesso che l'attenzione sul problema è alta.
Marigliano è terra dei fuochi: ma non di telecamere. Non e' un'ironia: è la
pura verità. Il piano di videosorveglianza è un vero e proprio bluff.
La ditta incaricata di Comiziano non ha ancora completato i lavori,
nonostante siano trascorsi 12 mesi da quando fu lanciata l'iniziativa con tanto
d'inaugurazione. Il nuovo responsabile dei vigili urbani, Saverio Monda, tramite
nota scritta ha comunicato al commissario prefettizio Vittorio Zappalorto che
non è mai stato redatto il verbale di ultimazione dei lavori. Diciassette le
telecamere che in base a quest'ultimo piano dovevano vigilare zone notoriamente
a rischio come via Roma, via San Francesco, via Somma, piazza
Valentino, corso Umberto, via San Francesco, via De Vita nell’incrocio con
corso Umberto I, corso Vittorio Emanuele, via Nuova del Bosco nell’incrocio
via Isonzo, via Giordano, rotatoria via XI Settembre, piazza Castello,
parcheggio ex Circumvesuviana, via padre Pio, via Vasca, cimitero nuovo,
corso Campano nell’angolo via Pasubio e il cavalcavia autostrada di via
Verduzio.
Il tutto doveva essere effettuato con fondi regionali. Niente di
fatto, però. Marigliano è una terra franca per l'illegalità. Chi si chiedeva
come mai si continua a sversare, adesso sa che i controlli sono davvero zero e
che le forze dell'ordine hanno strumenti inesistenti per contrastare e
individuare i responsabili di azioni criminose.
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