28/03/2024
(209 utenti online)
Cronaca Redazione 01 novembre 2013 19:01 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
NOLA - Una nuova interrogazione parlamentare del vicepresidente della Camera Luigi di Maio del Movimento Cinque Stelle . Questa volta il giovane parlamentare di Pomigliano D’Arco chiede conto al ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Massimo Bray, delle drammatiche condizioni del sito archeologico della villa romana di via Saccaccio a Nola.
Diventa, adesso, un problema nazionale il caso del sito archeologico nolano che versa in condizioni di estremo degrado e abbandono. Dalle inadeguate tettoie protettive “deteriorate e con diffusi problemi d'infiltrazione” ai
distacchi e ai cedimenti di materiali lapidei dai muri in opus reticulatum; dalla decorazione dipinta attaccata da muffe e licheni alla disgregazione e agli scollamenti dei pavimenti musivi: ormai è emergenza nel prestigioso sito archeologico nolano.
Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-01735
presentato da
DI MAIO Luigi
seduta n. 72
LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del
turismo. — Per sapere – premesso che:
nel comune di Nola (Napoli), in località Saccaccio, a ridosso della necropoli
occidentale dell'antica città romana, è ubicata una grande villa residenziale
di epoca imperiale, individuata alla fine degli anni ’70 nel corso dei lavori
realizzati dalla Cassa per il Mezzogiorno per la posa in opera di un
collettore
fognario;
i successivi scavi archeologici misero in luce un grandioso complesso
edilizio, costituito da oltre 35 ambienti e caratterizzato dalla
sovrapposizione di varie fasi costruttive sviluppate lungo un arco cronologico
piuttosto ampio, che va dal II secolo a.C. al VI secolo d.C.;
per la complessità architettonica e la ricchezza degli elementi decorativi, la
struttura di via Saccaccio a Nola fu considerata uno degli esempi più
significativi di dimora aristocratica e di rappresentanza rispetto ad altri
coevi della Campania romana;
oggi, purtroppo, l'area archeologica di proprietà statale versa in condizioni
di desolazione e abbandono totale;
le scarpate laterali in tufo, innalzate nel 1987 per contenere i terreni
agricoli circostanti allo scopo di evitare dilavamenti del terreno, si
presentano intrise d'acqua con parti corrose, frantumate, sconnesse e
lesionate: ampie zone delle pareti si mostrano erose e instabili a causa del
pessimo drenaggio delle acque ruscellanti che stanno creando sovrapressioni
idrostatiche e smottamenti;
le recinzioni e le staccionate grecali in legno naturale a protezione dei
precari percorsi di visita, posti da circa vent'anni su malfermi e provvisori
tavolati di legno, risultano ammalorate, marcite, danneggiate e ricoperte di
guano di volatili con conseguenti problemi igienico-sanitari;
le inadeguate tettoie protettive, installate sulle strutture archeologiche nei
primi anni Ottanta del Novecento, si mostrano deteriorate e con diffusi
problemi d'infiltrazione: gli elementi metallici tubolari manifestano estesi
fenomeni di ossidazione, il sistema di canalizzazione e smaltimento delle
acque
meteoriche è quasi completamente scomparso, le lamiere zincate di copertura,
ormai prive di efficacia conservativa e di funzionalità museografica, sono
corrose, divelte e costituiscono un gravissimo problema per i resti
archeologici e per la pubblica e privata incolumità;
la mancanza poi di un sistema di drenaggio e regimentazione delle acque di
superficie ha accelerato i processi di deterioramento delle murature e degli
apparati decorativi della villa romana;
le murature in opus reticulatum, a causa della manutenzione inesistente, della
forte umidità ascendente e delle infiltrazioni meteoriche, evidenziano una
polverizzazione e una perdita di coesione delle malte con conseguenti
distacchi
e cedimenti di materiali lapidei;
gli antichi intonaci appaiono decoesi, fratturati e distaccati mentre la
decorazione dipinta sulle pareti esterne e interne del grande ambiente
centrale
è attaccata da muffe e licheni e, in alcuni casi, è quasi completamente
dilavata e scomparsa;
in condizioni di avanzato degrado sono anche i pavimenti musivi con motivi a
squame, a rombi e a scacchi in tessere bianche/nere o bianche/rosse che, a
causa degli agenti atmosferici e della microcapillarità di risalita veicolata
dall'acqua, rivelano in superficie disgregazioni, scollamenti, distacchi,
gonfiamenti, lacune, depositi superficiali coerenti e cristallizzazioni di
solfati e cloruri;
solo grazie all'intervento delle associazioni culturali locali è stato
possibile effettuare, diversi anni fa, la ripulitura dal fango e dai detriti,
lo sfalcio di erbacce e sterpaglie infestanti alte un metro che in breve tempo
sono ricresciute in modo aggressivo;
mentre questa importantissima area archeologica statale versa in condizioni di
incuria e abbandono per la mancanza di risorse e personale, a quanto consta
all'interrogante, la soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli
e Pompei spende la considerevole cifra di euro 873.498,50 per la realizzazione
di un inaccessibile centro visite con laboratori didattici a corollario di un
parco con ricostruzioni virtuali posto sulla collina Montesano nel comune di
San Paolo Belsito (Napoli) –:
se non ritenga indispensabile chiarire sui motivi che hanno prodotto un tale
degrado, intervenendo con opportune iniziative al fine di accertare eventuali
responsabilità e inadempienze degli uffici della soprintendenza speciale per i
beni archeologici di Napoli e Pompei;
quali misure immediate il Ministero intenda assumere per salvaguardare
l'intera area archeologica di via Saccaccio a Nola (Napoli);
quali misure si intendano predisporre per consentire la valorizzazione e la
pubblica fruizione del sito archeologico;
quali provvedimenti amministrativi siano stati messi in campo per assicurare
la piena salvaguardia della villa romana dalle inondazioni, dagli incendi, dal
degrado ambientale e dall'abusivismo che continua ad assediare il complesso
storico-archeologico nel silenzio e nell'inerzia delle istituzioni preposte
alla tutela.
(4-01735)
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti