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Cronaca Redazione 17 ottobre 2013 23:55 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Il comune di Acerra sta lavorando a un progetto per l'apertura di uno sportello anti-usura e anti-racket.
ACERRA – I comuni della provincia napoletana continuano a lottare uniti contro la camorra e l'illegalità. Dopo l'esempio di Casalnuovo, anche il comune di Acerra si sta adoperando per l'istituzione di uno sportello di primo ascolto per le vittime di racket e usura.
Il progetto del Comune è realizzato con il partenariato del Coordinamento delle “Associazioni antiracket e antiusura campane” di Silvana Fucito e si inserisce nell'ambito di una serie di attività della città di Acerra, che da anni cerca di sensibilizzare i cittadini a tali problematiche con l’organizzazione di eventi di formazione, informazione, sensibilizzazione rivolti all’intera comunità.
Durante la campagna elettorale il sindaco Raffaele Lettieri aveva promesso di prendere misure concrete contro l'illegalità, e quest'iniziativa è soltanto l'inizio.
Lo sportello anti-usura e anti-racket verrà utilizzato per l’assistenza alle vittime del racket e dell’usura e per la promozione alla denuncia Ci sarà un numero telefonico a disposizione per il primo contatto con la struttura di aiuto, che sarà gestita da un volontario del Coordinamento delle Associazioni. Successivamente si individuerà un percorso operativo per la risoluzione della problematica, anche attraverso colloqui. Spronare i cittadini alla denuncia, non avere paura: questi gli obiettivi principali.
“Si tratta di un progetto ambizioso e impegnativo – spiega il sindaco di Acerra Raffaele Lettieri - teso ad affiancare cittadini e imprese in modo capillare, in una parte della provincia dove usura e racket trovano ogni giorno un terreno ancor più fertile quanto più la crisi economica si radica sul territorio e coinvolge oggi importanti comparti produttivi, compresa la fiorente agricoltura. Come ci eravamo impegnati in campagna elettorale, vogliamo realizzare nella nostra città una rete legale, che contribuisce a fare sentire al cittadino la protezione delle istituzioni”.
Carla De Felice
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