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Cronaca Redazione 07 ottobre 2013 22:41 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Lo dichiara Il direttore dell'Osservatorio Vesuviano. Verdi Ecologisti: " è dal 2010 che è stato promesso il piano di evacuazione. Speriamo sia la volta buona. Preoccupati anche per il Vesuvio. La segnaletica delle vie di fuga è scomparsa dalle strade".
NAPOLI - «A breve sarà definita una zona rossa anche per l'area flegrea, così com'è avvenuto dal '95 per l'area vesuviana. La caldera dei Campi Flegrei, nella parte orientale, arriva fino alla collina di Posillipo ed include i quartieri di Fuorigrotta, Bagnoli e Agnano». Parole del direttore dell'Osservatorio Vesuviano, Giuseppe De Natale, che in una intervista al Roma anticipa alcuni dei risultati dei gruppi di lavoro di consulenza scientifica per l'aggiornamento dei piani d'emergenza delle aree vulcaniche napoletane.
"Siamo felici di sapere che dopo anni di battaglie anche la zona vulcanica dei Campi Flegrei che è più pericolosa del Vesuvio - dichiarano il capogruppo del Sole che Ride al comune di Pozzuoli Paolo Tozzi ed il leader degli ecorottamatori Verdi Francesco Emilio Borrelli - è presa finalmente in considerazione. Dal 2010 viene annunciato il piano di evacuazione dell' area flegrea e per realizzarlo risultano essere stati spesi diversi milioni di euro. Ci auguriamo che il 2013 sia l' anno buono e che non sia tutto rinviato per l' ennesima volta ad un futuro imprecisato".
"Siamo anche molto preoccupati per il Vesuvio ed i comuni che fanno parte della zona rossa - continuano Borrelli e Tozzi - sono anni che il piano di emergenza non è aggiornato e non ci sono prove di evacuazione. La segnaletica su come fuggire e dove radunarsi sul territorio è addirittura scomparsa dalle strade e dalle piazze".
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