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Cronaca Redazione 03 ottobre 2013 23:41 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Mi viene in mente un titolo di giornale, trovato per caso, poco più di un anno fa: ”Venticinque anni, l’età della fuga”. In quanti di noi, arrivati nella fase di passaggio all’età adulta, è nata quella triste consapevolezza che rende necessaria una domanda: perché sono nata qui? Come mai proprio lo spermatozoo di mio padre e l’ovulo fecondato di mia madre dovevano, entrambi, essere nati e cresciuti a Marigliano?
Se siamo fortunati, riusciamo ad andar via da questa città prima di essere laureati o per lo meno prima di aver compiuto minimo 24 anni, anche solo per pochi mesi. Scopriamo come si vive tra le opportunità che una città civile offre e quando torniamo, desideriamo solo ritornare dove abbiamo lasciato la speranza di vivere meglio o scappare in qualsiasi altro posto sappia offrircela.
Siamo giovani con delle potenzialità, con menti estrose e promettenti, ma le portiamo via di qua perché diamo tanto quanto.. ci viene dato!
Non desidero voler fuggire. Voglio poter restare!
Sono arrabbiata: ci siamo, tutti, abituati alla.. “miseria”. Quella miseria che non ti fa più meravigliare se senti che qualcuno è deceduto per tumore, perché rientra nella normalità della nostra quotidianità ascoltare ogni giorno questo genere di notizie. E sono nervosa, ancora di più, con tutti i “trentamila”, inclusa me stessa, perché abbiamo avuto il coraggio di aspettare così tanto tempo nella complicità del silenzio, nell’indifferenza, nella pigrizia, nello stoicismo che profuma ( o .. puzza!) di noncuranza.
Aspettare, così tanto, al punto da indignarci solo ora, quando veniamo presi in adozione da un qualsiasi personaggio dello spettacolo o da un noto programma televisivo.
Marigliano non si rialza da sola. Non possiamo continuare a bisbigliare tra di noi, urliamo e facciamo capire che, noi, vogliamo arricchire la nostra terra.
Non meravigliatevi se, dietro i pacchetti di sigarette, ci sia la scritta “Il fumo uccide”. Su tutti i nostri prodotti locali, dovrebbe esserci. Che ci vantiamo a fare della nostra provola di bufala se poi dobbiamo stare attenti al fatto che possa essere stata affumicata sui rifiuti?
Un mio amico ha scritto che più che terra dei fuochi, questa è la terra dei mari… mari di lacrime.
Maria Grazia Strocchia
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